Ovaio Policistico e dermatologia: la nascita di un nuovo consenso

Martedì 18 febbraio a Roma è partita la campagna di formazione medico-scientifica sulla PCOS (Sindrome dell’Ovaio Policistico). I primi sintomi portano i pazienti a rivolgersi dal dermatologo: “L’approccio multidisciplinare è il futuro”
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Tra gli organizzatori della campagna di formazione medico-scientifica sulla PCOS (Sindrome dell’Ovaio Policistico) il senatore Marco Scurria (FdI) e l’Associazione EGOI-PCOS (Experts Group on Inositol in Basic and Clinical Research, and on PCOS).

Il convegno istituzionale di apertura ha visto protagonisti della tavola rotonda, il Prof. Vittorio Unfer, ginecologo e co-presidente di EGOI-PCOS e la prof.ssa Annamaria Colao, endocrinologa e titolare di cattedra Unesco presso l’Università “Federico II” di Napoli, entrambi autori del libro “Sindrome dell’ovaio policistico – tra nutrizione e stile di vita”; il prof. Marco Toscani, chirurgo plastico, dermatologo e presidente SITri – Società Italiana di Tricologia, il Ministro della Sanità Orazio Schillaci, il senatore Marco Scurria, il prof. Vito Trojano, presidente SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, e il prof. Domenico Gabrielli, direttore della UOC di Cardiologia dell’ospedale San Camillo Forlanini.

Ovaio policistico causa di calvizie

Filo conduttore del dibattito è stata la necessità di un approccio multidisciplinare alla patologia. “Spesso il primo specialista a cui si rivolge la paziente è il dermatologo” ha precisato il prof. Marco Toscani, “Perché i sintomi più evidenti della PCOS sono acne persistente, irsutismo o ipertricosi, e alopecia androgenetica”. Da qui la necessità di indagare a fondo la causa che, in presenza di più sintomi insieme, ha maggiori probabilità di essere individuata.

“La SITri si occupa di problematiche legate ai capelli, e la prima consapevolezza è che dietro una problematica di natura tricologica esiste una causa da indagare. Se questa non viene risolta, la terapia estetica non avrà successo” ha aggiunto Toscani, sottolineando l’importanza di un inquadramento diagnostico corretto e di una gestione condivisa tra specialisti per garantire alle pazienti una presa in carico adeguata e mirata.

L’approccio multidisciplinare

“La società scientifica internazionale EGOI-PCOS sta concentrando i propri sforzi su un aspetto cruciale di questa patologia, ossia l’origine metabolica, tanto da rinominarla Sindrome Endocrino-Metabolica, i cui sintomi – insulino-resistenza, irsutismo, obesità, acne, depressione e ansia – portano ancora oggi autorevoli colleghi a non riuscire a identificarla correttamente” ha spiegato il Prof. Vittorio Unfer.

Il prof. Unfer ha evidenziato inoltre come questa nuova classificazione, che supera la precedente promossa dall’ESHRE, ponga le basi per sviluppare un percorso terapeutico personalizzato per le pazienti. 

L’ampia partecipazione al convegno e l’interesse suscitato dagli interventi confermano quanto la PCOS sia una tematica centrale per la salute femminile e quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità medico-scientifica per garantire diagnosi precoci e trattamenti efficaci.

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