Occhi senza volti: 4. Saper prendere il meglio dagli altri

Roberto Perilli, Responsabile Unità Operativa Semplice Oculistica Territoriale ASL Pescara, firma uno speciale sull'Oculistica in Italia in 7 articoli.

Questo articolo è la quarta parte di Occhi senza volti: 1. Dal passato al presente

Riprendendo il titolo di una famosa canzone, si può dare di più? 

Certamente. 

Nell’ASL di Pescara

Il Servizio Territoriale di Diabetologia della ASL di Pescara dispone di un apparecchio fotografico digitale (retinografo), attorno al quale è stata costruita un’organizzazione del lavoro sul modello del DESP britannico. In pochi anni, l’esperienza ha prodotto un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA “Gestione Territoriale della Retinopatia Diabetica”, del 1 agosto 2019), per il quale: 

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Roberto Perilli
  • Prenotazioni ed impegnative vengono emesse e registrate presso il Servizio stesso; 
  • L’appuntamento viene dato possibilmente in concomitanza con un accesso del paziente per altro motivo (visione esami, visita del piede, consulenza dietologica, altro), così da cercare di raggruppare più prestazioni evitando il moltiplicarsi di spostamenti; 
  • Il paziente (informato in anticipo e con concessione del consenso anche per la gestione digitale dei dati) viene sottoposto generalmente a dilatazione della pupilla da parte di un ortottista-assistente di oftalmologia o infermiere, che provvede ad istruire il paziente su eventuali eventi avversi legati alla somministrazione del collirio stesso (che viene comunque instillato e monitorato in ambiente medico); l’ortottista provvede anche a misurare la vista; 
  • Dopo il tempo tecnico di dilatazione, durante il quale il paziente può fare altro (10-15 minuti), lo screener provvede a registrare quattro immagini del fondo oculare (due per occhio). Il paziente viene congedato, tornando disponibile per altri passaggi clinici nella struttura; 
  • Quadri patologici di particolare evidenza vengono immediatamente segnalati dallo screener al grader, che provvede a classificare l’immagine e ad avviare la procedura di consulenza; 
  • Comunque le immagini vengono valutate dallo screener ogni due giorni. I casi segnalati e quelli riscontrati come urgenti vengono immediatamente inviati a strutture specialistiche con le quali si è concordato un accesso dedicato, e comunque tutti i pazienti ricevono le indicazioni previste dalle correnti linee-guida nazionali; 
  • La diagnosi a distanza viene, pertanto, generalmente eseguita in asincrono, in modalità store-and-forward, su server aziendale protetto. I referti vengono inseriti nella cartella digitale diabetologica, che – essendo la ASL dotata di programmi di compatibilizzazione tra cartella diabetologica e software dei MMG, può essere letta dal proprio studio anche da questi ultimi, realizzando una vera e propria “gestione integrata”. 

Vantaggi

Da un punto di vista prettamente organizzativo: 

  • Una parte preponderante delle prestazioni “esame del fundus” è stata eliminata dai calendari delle prestazioni ambulatoriali, sostituendola con la prestazione “visita oculistica complessiva”, molto sofferente quanto a liste d’attesa. Ciò è stato reso possibile dal fatto che l’esecuzione della prima prestazione viene effettuata in telemedicina su numeri importanti (negli ultimi anni tra 1300 e 1400 prestazioni l’anno), e con una distribuzione del lavoro completamente diversa; 
  • Infatti, mentre l’esame del fondo ambulatoriale prevede la compresenza di uno specialista e di un infermiere per il tempo tabellato (15 minuti), la prestazione in telemedicina prevede che il paziente venga fotografato in Diabetologia da un paramedico (tempo ottimizzato comprensivo di misurazione del visus circa 5 minuti), il quale può nel restante tempo attendere ad altre attività, e refertato dallo specialista con un tempo ottimizzato di circa 2-3 minuti per paziente ed in successione, nella sua sede di servizio, dove egli può riempire la sua giornata lavorativa con altre prestazioni. 

In tempo di COVID

Tale PDTA ha avuto un successo ancora maggiore in tempo di COVID, perché sostituisce una prestazione ambulatoriale tipicamente frontale ed eseguita a pochi centimetri di distanza tra operatore e Paziente, con una che prevede un distanziamento pari almeno alla profondità del retinografo. Tale modalità (ovviamente sfruttata anche in molti altri Paesi), ha generato una variazione del PDTA aziendale (24 giugno 2020 “Percorso territoriale del paziente diabetico da sottoporre ad esame del fondo oculare”). Proprio nello stesso giorno, tale percorso veniva pubblicato e circostanziato anche nella serie “Rapporti ISS COVID-19” dell’Istituto Superiore di Sanità, nel fascicolo 50 (“Contributo dell’innovazione alla sicurezza del paziente diabetico da sottoporre ad esame del fondo oculare in tempi di COVID-19”). 

Per completezza, va segnalato che quella della ASL di Pescara non è l’unica esperienza di esame del fondo oculare in telemedicina attiva in Italia. 

Leggi anche Occhi senza volti: 5. Quando le circostanze si incastrano

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