Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program: cos’è?

Riduzione dei tempi di ventilazione e degenza, sviluppo neurologico migliorato, maggiore coinvolgimento dei genitori: il metodo Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program
Newborn Individualized Developmental

“Osservazione, comprensione e centralità della famiglia sono elementi fondamentali per lo sviluppo dei piccoli prematuri ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale” si legge in una nota della Società Italiana di Neonatologia (SIN) in occasione della Giornata Mondiale NIDCAP (Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program). Il metodo NIDCAP è un approccio assistenziale che, basandosi sull’osservazione attenta e individuale del neonato ricoverato in terapia Intensiva Neonatale (TIN) e sul coinvolgimento delle famiglie.

NIDCAP – prosegue la nota – è un programma di cura individualizzato, adattato giorno per giorno alla rapida e delicata fase di sviluppo di ogni singolo neonato, in un ambiente in grado di ricreare gli stimoli sensoriali che avrebbe ricevuto nel grembo materno.  È una cura costruita in collaborazione con la famiglia e che rispetta il rapido e delicato sviluppo cerebrale dell’epoca neonatale.

Le origini e i principi del NIDCAP

Il NIDCAP è un programma nato alla fine degli anni ’70 presso il Boston Children’s Hospital e la Harvard Medical School, grazie al lavoro della psicologa Heidelise Als. L’osservazione dei neonati prematuri ha evidenziato come ogni segnale espresso attraverso il respiro, il colore della pelle, i movimenti o il ritmo sonno-veglia costituisca un’importante forma di comunicazione da interpretare per rispondere in modo adeguato alle loro necessità.

Benefici scientificamente dimostrati del Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program

Negli ultimi decenni – continua la nota SIN – la ricerca scientifica ha consolidato l’efficacia di questo modello assistenziale, dimostrando benefici che spaziano dalla riduzione dei tempi di ventilazione meccanica e di degenza ospedaliera, al miglioramento dello sviluppo neurologico, del legame tra genitori e neonati e del benessere degli operatori sanitari. Attualmente, esistono 33 centri di formazione NIDCAP nel mondo, di cui due in Italia, a Modena e Rimini.

“È dimostrato che gli interventi precoci volti a ridurre lo stress neonatale sia attraverso interventi complementari di operatori e genitori, sia attraverso la modulazione dell’ambiente sono una parte fondamentale dei programmi di assistenza allo sviluppo nelle TIN e sono in grado di migliorare lo sviluppo fisico e neurocomportamentale del neonato in un periodo estremamente critico per il suo sviluppo psico-relazionale e intellettivo”, sottolinea il Dott. Giuseppe Paterlini, Segretario del Gruppo di Studio della Care Neonatale della SIN.

Le esperienze in Italia

La TIN dell’Ospedale Infermi di Rimini ha avviato il percorso NIDCAP 15 anni fa, diventando centro di formazione da oltre tre anni. L’adozione di questo approccio ha permesso una maggiore attenzione ai segnali del neonato e un coinvolgimento più attivo delle famiglie nel processo di cura. Analogamente, il Policlinico di Modena, che ha ottenuto la certificazione nel 2013, promuove un’assistenza focalizzata sull’umanizzazione delle cure, incentivando il contatto genitori-neonato e un ambiente favorevole allo sviluppo.

“In questi anni è progressivamente cresciuta la capacità di ascolto di bambini e famiglie, la partecipazione delle famiglie alla cura, la collaborazione con il settore del volontariato, la cura della bellezza dell’ambiente della Terapia Intensiva Neonatale. Questo approccio ha migliorato lo sviluppo psicomotorio dei bambini, il benessere dei genitori e l’attaccamento genitori-bambini. L’alleanza con la SIN, con la task force sugli Standard Assistenziali Europei, con il Gruppo di Studio Care della SIN sono fondamentali affinché NIDCAP diventi lo standard di cura in tutte le TIN italiane” spiega la Dott.ssa Gina Ancora, Vicepresidente SIN, Direttore Terapia Intensiva Neonatale e Dipartimento Salute Donna Infanzia Adolescenza e Direttore del Centro Training NIDCAP, Ospedale Infermi di Rimini.

“La TIN di Modena ha avviato il percorso NIDCAP nel 2002 ed è stata certificata nel 2013. La filosofia NIDCAP si concentra sull’umanizzazione delle cure, incoraggiando la presenza attiva dei genitori, l’interazione con il neonato, il sonno spontaneo e l’uso di tocchi dolci e contenitivi, oltre a promuovere il movimento e una postura adeguata, ha aggiunto il Prof. Alberto Berardi, Direttore dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena e Direttore del Centro Trainer NIDCAP di Modena.

La pratica riflessiva come strumento di miglioramento

Uno degli aspetti distintivi del Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program è la pratica riflessiva, che consente agli operatori sanitari di analizzare criticamente le proprie azioni e di valutare l’impatto delle cure sul bambino e sulla famiglia. Questo approccio si inserisce in una prospettiva più ampia di miglioramento della qualità assistenziale, promossa anche dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) attraverso il Gruppo di Studio della Care Neonatale.

Verso un modello di cura sempre più centrato sulla famiglia

L’adozione del modello NIDCAP nelle TIN italiane rappresenta una pratica consolidata che, basandosi su evidenze scientifiche, dimostra come un’assistenza individualizzata e centrata sulla famiglia possa influire positivamente sullo sviluppo del neonato e sul benessere dell’intero nucleo familiare.

“Nel percorso di cura in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) è fondamentale affermare e continuare a promuovere l’importanza della centralità del neonato e della sua famiglia e diffondere questo messaggio assistenziale a livello globale, per i numerosi effetti positivi sullo sviluppo e sul benessere a breve e a lungo termine. La Società Italiana di Neonatologia (SIN), anche grazie all’attività dei suoi gruppi di studio, e in particolare quello della Care Neonatale, è da anni impegnata in molte iniziative e in percorsi utili a sostenere il neonato, insieme alla sua famiglia, durante il suo ricovero in TIN, nel proseguo di degenza e anche dopo la dimissione” ha concluso il Presidente SIN, Prof. Massimo Agosti.

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