Negli ultimi anni la formazione ha rappresentato un aspetto cruciale, indispensabile per far fronte alle innumerevoli sfide che il mondo del lavoro ci sta riservando. Non solo: è stata in grado di modellarsi e diffondersi in maniera capillare grazie alle nuove tecnologie, comprese le piattaforme di social media. Lo dimostrano i dati Agenas relativi in particolare, agli eventi ECM (Educazione continua in Medicina) in modalità “formazione a distanza” (FAD):
- Sono aumentati del 532% nel biennio 2019-2020 e del 788% tra il 2019 ed il 2021;
- Hanno registrato un aumento pari al 40% nei due anni relativi al periodo emergenziale.
Ora, è necessario un ulteriore balzo in avanti. L’istruzione richiede cambiamenti nel contesto in cui viviamo, lavoriamo ed impariamo (Giurgiu, 2017). Le persone trascorrono una notevole quantità di tempo su internet per vari motivi, come comunicare, divertirsi, imparare e lavorare (Salleh et al., 2022). A conferma di questa tendenza, il recente report Data Reportal dimostra che gli italiani dai 16 anni in su utilizzano per 5 ore e 39 minuti al giorno internet su tutti i dispositivi (di questo tempo, due ore e cinquantaquattro minuti sui cellulari).
La fotografia descritta finora conferma una tendenza già affermatasi alcuni anni fa: la formazione deve ridursi a piccoli e brevi elementi, così da entrare all’interno dei dispositivi, al fine di integrarsi con i contenuti che, quotidianamente, gli utenti visualizzano durante il tempo sopra indicato.
E l’adattamento si è concretizzato attraverso un approccio innovativo, definito microlearning, erogabile tramite video, applicazioni, gamification, infografiche e social media.
Definizione
Il microlearning o microapprendimento è composto da 2 parole:
- micro significa piccole dimensioni;
- learning attività di apprendimento.
È definito come il processo di apprendimento attraverso piccoli blocchi di attività che sono accuratamente progettati per essere brevi e focalizzati su specifici argomenti (Kadiev et al., 2021).
Jahnke et al. (2020) hanno affermato che il microlearning può essere descritto come apprendimento in piccoli pezzi rappresentati da brevi lezioni di piccole dimensioni.
Biech (2018) sostiene che il microlearning è un metodo sempre più popolare utilizzato per fornire contenuti specifici e di piccole dimensioni agli studenti, che scelgono cosa e quando imparare.
Sozmen (2022) lo considera come una delle tecniche di insegnamento creative, attraverso progetti che impiegano la tecnologia digitale. Si tratta di creare materiale didattico di piccole dimensioni che può essere consumato in un tempo molto breve. Può comportare la visione di un breve video, la visualizzazione di un’infografica o la partecipazione ad una breve lezione virtuale con discussione di gruppo.
Simonson et al. (2018), paragona il microlearning ad una pedagogia che incoraggia l’apprendimento in segmenti brevi e può essere supportata attraverso piattaforme multiple.
Ciò che rende unico questo approccio è che fornisce unità di istruzione più brevi e attività di apprendimento compatibili con le esigenze e le richieste degli studenti noti come nativi digitali.
Curva dell’oblio
La teoria cognitiva più vicina al microlearning è “la curva dell’oblio” (Ebbinghaus, 1985). Essa afferma che le persone tendono a dimenticare le informazioni nel tempo e che il lasso di dimenticanza è maggiore nei primi giorni successivi al consumo dell’informazione stessa. Il microlearning affonta proprio questo problema: esso fornisce informazioni in piccole dosi nel tempo, il che garantisce che gli studenti siano costantemente esposti alle informazioni con una riduzione del tasso di dimenticanza. Inoltre, la teoria afferma che il nostro cervello ha una capacità limitata di elaborare e conservare le informazioni. Per cui risulta più efficace presentarle in piccoli e gestibili blocchi (effetto spaziatura).
Quali sono gli obiettivi del microlearning
- diffondere la conoscenza utilizzando unità brevi e mirate, scomponendo concetti di un argomento ampio, in blocchi più piccoli così da rendere più facile per gli studenti concentrarsi ed acquisire nuove informazioni;
- superare i limiti del cervello rispetto alla sua capacità di attenzione al fine di evitare il sovraccarico cognitivo durante il processo di apprendimento (Alquarashi, 2017);
- fornire agli studenti la capacità di accedere rapidamente a contenuti e attività didattiche, consentendo loro di acquisire conoscenze e competenze in modo efficace, e applicare ciò che hanno appreso in situazioni pratiche (Sankaranarayanan et al., 2022).
Caratteristiche del microlearning
- I materiali didattici vengono diffusi e appresi più velocemente. È indispensabile, affinché si possa parlare di microapprendimento, che ogni unità formativa abbia un argomento di discussione, sia completo e autonomo;
- I costi di produzione sono bassi;
- È in grado di coprire svariati ambiti formativi: in particolare fornisce materiale in grado di insegnare competenze tecniche e non tecniche;
- I partecipanti ritengono che il processo sia molto più interattivo rispetto alla formazione tradizionale, anche grazie alla interattività: vari supporti didattici, domande, quiz online, brevi esami e, a volte, lezioni sul campo;
- Materiali didattici facili da ricordare;
- Sono autosufficienti e comprensibili senza bisogno di informazioni aggiuntive;
- Devono concentrarsi su un unico argomento.
Il tutto in un lasso di tempo che può andare da 60 secondi a qualche minuto.
Forme di microlearning
Testo, immagini, video, audio, test, quiz e giochi. Questa modalità di apprendimento può essere erogata attraverso vari formati. Oltre a quelli appena menzionati, possono essere progettati podcast, infografiche, contenuti da condividere su whatsapp.
La peculiarità del microlearning è rappresentata dal fatto che si applica più spesso nell’istruzione online rispetto alla formazione tradizionale, proprio perché le piattaforme, gli strumenti utilizzati e i tempi di consumo, sono in linea maggiormente con la formazione a distanza.
Benefici
Le attività di apprendimento richiedono poco tempo. Mohammed et al. (2018) affermano che il microlearning può facilitare la comprensione e la ritenzione di informazioni nel tempo. Le tecniche utilizzate sono in grado di aumentare l’efficacia e l’efficienza di apprendimento con una percentuale di circa il 18% in più rispetto a modalità di formazione tradizionali. In particolare, Gagne et al. (2019) affermano che si tratta di una modalità in grado di incidere sugli studenti delle professioni sanitarie: essi aumentano le conoscenze e la sicurezza nell’esecuzione di procedure, conduzione di ricerche e impegno nell’approccio collaborativo.
Microlearning e leadership
Lo studio “Mixed Methods Study of Leaders’ Perceptions of Microlearning for Professional Development on the Job” di George O. Hanshaw e Janet Hanson (pubblicato sull’International Journal of Learning and Development luglio 2018) si è posto la seguente domanda: “come percepiscono i leader del mondo aziendale e sanitario l’uso
dell’apprendimento automatico, erogato tramite dispositivi mobili e strategie di apprendimento sociale, per lo sviluppo professionale sul lavoro?
Le conclusioni hanno suggerito che i leader e i loro team erano pronti e interessati all’utilizzo del Machine Learning (ML) per lo sviluppo professionale. Le autovalutazioni hanno indicato che il ML, abbinato a strategie di apprendimento sociale, si è rivelato uno strumento utile per sviluppare la coesione di squadra, ha soddisfatto l’esigenza dei team di avere i propri leader presenti sul lavoro, ha offerto flessibilità e praticità nell’accesso e negli stili di erogazione, ha incorporato elementi di andragogia e pedagogia, tra cui la promozione della responsabilità individuale dell’apprendimento e della scelta personale nella selezione delle attività, ha offerto ai leader l’opportunità di comprendere meglio le esigenze dei propri collaboratori e ha facilitato la fornitura di contenuti personalizzati.
L’apprendimento automatico sul posto di lavoro è un modo realistico per implementare programmi di sviluppo professionale che coinvolgono il contributo di colleghi e collaboratori, offrono ai leader un modo per entrare in contatto con le percezioni di collaboratori, colleghi e supervisori e dimostrano il valore delle esperienze di tutti i membri del team. Accogliere l’esperienza di tutti è al centro dello sviluppo professionale, contribuendo a migliorare i comportamenti sul posto di lavoro. Il Microlaerning ha un grande potenziale, percepito come elemento chiave nel piano generale per creare un ambiente di lavoro di questo tipo.
Conclusioni
Il microlearning è adatto, anzi fondamentale se si considera la tendenza ormai consolidata relativa all’utilizzo quotidiano delle nuove tecnologie. E’ molto adattabile, scalabile e fruibile da qualsiasi dispositivo che il discente utilizza. Inoltre, l’uso di formati multimediali diversi e accattivanti che incoraggiano l’interazione con i pari attraverso attività pratiche, lo rende diffusibile in pochissimo tempo. Non ci resta che diversificare le nostre esperienze “online” spostando l’attenzione su contenuti funzionali e in linea con i nostri percorsi di studio e lavorativi.
Stornelli Muzio, formatore e consulente sanitario legale-forense