Presso l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” è stata inaugurata la più grande e tecnologicamente avanzata farmacia oncologica pubblica d’Italia. La nuova struttura consentirà di centralizzare la preparazione di oltre 100mila farmaci oncologici all’anno, migliorando l’efficienza dei trattamenti per i pazienti dell’Irst e dell’Ausl Romagna.
Elemento distintivo del progetto è l’integrazione con l’Officina radiofarmaceutica, la prima struttura ospedaliera pubblica autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) alla produzione di radiofarmaci sperimentali per uso terapeutico. Un’iniziativa che apre nuove prospettive nella personalizzazione delle terapie oncologiche e nell’impiego di tecnologie avanzate per la sicurezza e l’efficacia delle cure.
Automazione e sicurezza: un modello per il futuro
Uno degli aspetti centrali della nuova farmacia è l’automazione dei processi: l’80% delle preparazioni sarà gestito da sistemi robotizzati, riducendo il margine di errore e ottimizzando l’impiego delle risorse. Con tre robot dedicati all’allestimento dei farmaci oncologici, la struttura si posiziona come secondo esempio in Europa dopo l’Institut Gustave Roussy di Villejuif, in Francia.
Il polo, che si sviluppa su 2mila metri quadri e quattro piani, ospita magazzini, laboratori, officine e locali tecnici, coinvolgendo un team di 50 professionisti tra farmacisti e tecnici specializzati.
Un investimento condiviso per un progetto strategico
La realizzazione della farmacia ha richiesto un investimento complessivo di oltre 16,5 milioni di euro. L’Irst di Meldola ha contribuito con 11 milioni, mentre ulteriori risorse sono arrivate dalla Regione Emilia-Romagna (1,5 milioni), dal Ministero del Lavoro (1 milione) e dal Ministero dello Sviluppo Economico (550mila euro). Il sostegno di associazioni e aziende private, tra cui CIA-Conad, Caviro e Fondazione Zaini, ha garantito altri 2 milioni di euro, mentre le donazioni hanno permesso di raccogliere 500mila euro per l’acquisto di un robot.
Innovazione e ricerca a sostegno del paziente
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e sanitari, tra cui il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, e i vertici dell’Irst.
La nuova farmacia oncologica si inserisce tra le buone pratiche della sanità pubblica, combinando innovazione, ricerca e sostenibilità per migliorare l’accessibilità e la qualità delle cure. Oltre alla produzione dei farmaci, la struttura offrirà un servizio di consulenza e supporto per i pazienti in terapia domiciliare, con particolare attenzione all’aderenza ai trattamenti.
L’Officina radiofarmaceutica, inoltre, collaborerà con enti di ricerca, aziende e ospedali per promuovere lo sviluppo di nuove terapie fin dalle prime fasi sperimentali. Una realtà che testimonia come l’innovazione possa essere applicata concretamente per rendere il servizio sanitario più efficiente e rispondere con soluzioni avanzate alle esigenze dei pazienti.