Melanoma metastatico: la biopsia liquida può prevedere la risposta all’immunoterapia

Uno studio condotto dall'Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari ha sviluppato un punteggio di rischio basato su biomarcatori plasmatici per prevedere la risposta all’immunoterapia nei pazienti con melanoma metastatico. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Experimental & Clinical Cancer Research.
melanoma biopsia liquida

Un innovativo punteggio di rischio, basato su biomarcatori ottenuti tramite biopsia liquida, aiuta a prevedere la risposta ai moderni farmaci immunoterapici e il rischio di ricaduta nei pazienti con melanoma metastatico. È quanto emerge da un recente studio dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Journal of Experimental & Clinical Cancer Research.

Il punteggio di rischio

«In questo studio – spiega la dott.ssa Amalia Azzariti, prima firmataria dello studio – insieme alla dott.ssa Simona De Summa abbiamo sviluppato un punteggio di rischio basato sui livelli plasmatici di due fattori, sCTLA-4 e sCD74, per identificare i pazienti con maggiore probabilità di recidiva dopo l’immunoterapia. Se confermati da ulteriori studi, questi risultati potrebbero aiutare gli oncologi a selezionare terapie più mirate, migliorando l’efficacia dei trattamenti e riducendo gli effetti collaterali».

I ricercatori hanno analizzato nel plasma dei pazienti le forme solubili di proteine come PD-L1, CTLA-4, CD73 e CD74 attraverso un semplice prelievo di sangue. Dalle analisi è emerso che i livelli di sCTLA-4 e sCD74 sono associati significativamente alla risposta terapeutica e alla sopravvivenza globale.

melanoma biopsia liquida

Uno studio frutto della collaborazione

«Siamo orgogliosi di questo studio – afferma il Direttore generale Alessandro Delle Donne – perché è il risultato di un lavoro corale, frutto della collaborazione tra la direzione scientifica, con a capo Raffaella Massafra, il Laboratorio di Farmacologia sperimentale guidato dalla dott.ssa Azzariti e la Struttura semplice dipartimentale Tumori Rari e Melanoma diretta dal dott. Michele Guida. È un importante passo avanti nella medicina di precisione e conferma l’impegno costante del nostro Istituto nella ricerca scientifica e nell’innovazione terapeutica».

Questo nuovo test, infatti, frutto di analisi avanzate e validazioni preliminari, permette di personalizzare ulteriormente l’approccio terapeutico verso i pazienti con melanoma metastatico, ottimizzando l’efficacia del trattamento e migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.

«L’Istituto Tumori Giovanni Paolo II – sottolinea Gero Grassi, presidente del Consiglio di indirizzo e verifica – si conferma ancora una volta punto di riferimento nella ricerca oncologica grazie al lavoro instancabile dei suoi ricercatori».

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