“Il melanoma è il tumore della pelle più aggressivo, e la prevenzione non può conoscere stagioni”, spiega Paolo A. Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma dell’Istituto Pascale di Napoli, a margine della decima edizione dell’Immunotherapy e Melanoma Bridge. Una raccomandazione che acquista particolare rilevanza con l’arrivo delle vacanze natalizie, quando molte famiglie si preparano a trascorrere giorni in montagna, esponendosi a un rischio sottostimato: la riflessione dei raggi solari su neve e ghiaccio.
Perché proteggersi anche sulla neve
Se d’estate il messaggio della protezione solare è ormai assimilato da gran parte della popolazione, lo stesso non si può dire per l’inverno. Eppure, in alta quota, l’esposizione ai raggi UV può essere maggiore del 20% rispetto al livello del mare, a causa dell’assottigliarsi dello strato atmosferico che filtra le radiazioni. Inoltre, la neve agisce come un gigantesco specchio, riflettendo fino all’80% dei raggi UV e amplificandone l’impatto su pelle e occhi.
Secondo una ricerca dell’American Academy of Dermatology, solo 1 persona su 10 si protegge dal sole durante le attività all’aperto invernali, come sci, passeggiate o spalare la neve. Un dato preoccupante, che Ascierto commenta così: “La bassa temperatura inganna: ci si sente al riparo dal sole, ma i raggi UV non vanno in vacanza. Per questo è fondamentale utilizzare una protezione solare con SPF 30 o superiore, soprattutto per il viso e le mani, e indossare occhiali da sole con protezione UV al 100%”.
I rischi della diagnosi tardiva
La minore attenzione durante l’inverno si riflette anche nella prevenzione secondaria. Con il corpo coperto dagli indumenti, spesso non si notano nei sospetti o alterazioni cutanee. Eppure, come ricordato durante il congresso, una diagnosi precoce fa la differenza: il tasso di sopravvivenza a 10 anni per un melanoma individuato nelle fasi iniziali supera il 95%.
Un recente studio pubblicato su Dermatologic Therapy ha mostrato come le diagnosi di melanoma si concentrino nei mesi estivi (29%) e primaverili (26,6%), mentre in inverno si registrano meno casi (21,3%). “Questo non significa che in inverno ci sia meno melanoma – precisa Ascierto – ma che spesso viene diagnosticato più tardi, con un impatto negativo sulla prognosi”.
Le regole per un inverno sicuro
Durante l’evento, gli esperti hanno condiviso un semplice vademecum per proteggere la pelle anche nei mesi più freddi:
- Crema solare tutto l’anno: utilizzare un prodotto ad ampio spettro con SPF 30+ su viso e altre aree esposte.
- Occhiali da sole protettivi: indispensabili per prevenire il melanoma dell’uvea, una forma rara ma insidiosa.
- Attenzione ai nei: eseguire controlli regolari, osservando eventuali cambiamenti con la regola ABCDE (Asimmetria, Bordi, Colore, Diametro, Evoluzione).
- Visite dermatologiche periodiche: affidarsi a uno specialista per un controllo approfondito, ricordando che il melanoma può svilupparsi anche in aree poco visibili, come cuoio capelluto e unghie.
La prevenzione come buona pratica
La chiusura dell’Immunotherapy e Melanoma Bridge rappresenta un’occasione per ribadire l’importanza di una prevenzione continua e consapevole, anche nei mesi invernali. Proteggersi dal sole è un gesto semplice, ma essenziale per tutelare la salute della pelle e prevenire un tumore che, se diagnosticato in tempo, può essere combattuto con ottime prospettive di successo.