La Regione Sardegna compie un passo avanti nella gestione delle malattie rare, introducendo un nuovo assetto organizzativo della rete assistenziale: il modello hub and spoke. La riforma si colloca nell’ambito dell’Accordo sul Piano nazionale per le malattie rare 2023-2025, già recepito dalla Regione nel febbraio 2024, e mira a garantire un accesso più equo ed efficace alle cure per i pazienti.
Il modello hub and spoke in Sardegna
Ridisegna la mappa dell’assistenza attraverso una rete coordinata di centri di riferimento e unità operative distribuite sul territorio. Questo sistema, superando l’approccio tradizionale basato su singole patologie, introduce una logica di aggregazione per gruppi di malattie rare, con l’obiettivo di razionalizzare la presa in carico e migliorare la continuità terapeutica.
Fulcro della rete resta la Clinica Pediatrica del Microcitemico Antonio Cao, confermata come Centro di coordinamento regionale. Accanto a essa, due centri di riferimento per il Nord e il Sud dell’isola avranno il compito di definire percorsi diagnostici, rilasciare certificati di diagnosi, elaborare piani terapeutici e prescrivere le prestazioni sanitarie esenti.
Le innovazioni
Secondo l’Assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, questa riorganizzazione rappresenta un’opportunità per rafforzare la capillarità dell’assistenza e garantire risposte più tempestive ed efficaci ai pazienti. Tra le principali innovazioni, si segnala il potenziamento dei punti di accesso e la possibilità di seguire l’intero percorso di diagnosi e cura all’interno del sistema sanitario regionale, senza necessità di ricorrere a strutture fuori dall’isola. Inoltre, il monitoraggio centralizzato della rete faciliterà l’accesso ai farmaci innovativi tramite il registro AIFA.
L’iniziativa è orientato all’integrazione e alla multidisciplinarità, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei percorsi di cura e la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.