Le liste d’attesa rappresentano una delle maggiori criticità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con tempi sempre più lunghi per accedere a prestazioni specialistiche. Secondo il dottor Sergio Segato, responsabile del Comitato Qualità di AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri), le cause principali sono la scarsità di fondi destinati alla sanità (6,3% del PIL) e un incremento della richiesta di prestazioni, aumentata del 30% nel periodo 2019-2023 a fronte di una capacità produttiva del sistema diminuita del 10%.
Un nuovo approccio: la selezione delle priorità cliniche
La soluzione, secondo il dottor Segato, non può essere semplicemente un aumento dell’offerta di prestazioni, strategia che in passato si è rivelata inefficace. È necessario invece un modello basato sulla definizione delle priorità cliniche, come quello proposto da AIGO attraverso i criteri RAO (Raggruppamenti di Attesa Omogenei) e il modello Gastropack.
Il modello Gastropack: un’alternativa efficace
Il dottor Vincenzo Cennamo, Direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia Interventistica dell’Azienda USL di Bologna e membro di AIGO, spiega come il modello Gastropack consenta di ridurre i tempi di attesa e migliorare la gestione delle risorse:
- Il Medico di Medicina Generale (MMG) ha un contatto diretto con lo specialista, evitando passaggi inutili al CUP.
- Lo specialista definisce le prestazioni necessarie e la loro tempistica, riducendo esami superflui o richieste inappropriate.
- Se un esame non viene portato a termine (es. colonscopia mal preparata), viene riprogrammato direttamente senza necessità di una nuova impegnativa.
- Per le prestazioni che richiedono una preparazione, le istruzioni vengono fornite da un infermiere qualificato, riducendo il rischio di preparazioni inadeguate e sprechi di risorse.
I vantaggi per i pazienti
L’adozione del modello Gastropack, secondo Cennamo, garantisce benefici concreti ai pazienti:
- Evita la necessità di trovare disponibilità al CUP: la prenotazione avviene direttamente tramite la centrale di prenotazione.
- Riduce il rischio di esami inutili o inappropriati.
- Offre una preparazione adeguata grazie al supporto di personale qualificato.
- Assicura un percorso diagnostico-terapeutico senza interruzioni.
- Permette l’accesso diretto a cure mirate e ambulatori specializzati, senza ulteriori passaggi burocratici.
Un modello da estendere ad altre specialità
Per ampliare l’adozione del Gastropack, è fondamentale la divulgazione tra gli addetti ai lavori tramite pubblicazioni su riviste specialistiche e presentazioni nei congressi scientifici, come suggerisce il dottor Cennamo. Il passo successivo sarà convincere le istituzioni, coinvolgendo gli Assessorati regionali e il Ministero della Salute per rendere questo modello una prassi consolidata a livello nazionale.
Dati concreti sull’efficacia del Gastropack
“I risultati dell’implementazione del Gastropack parlano chiaro – dice Cennamo -. L’inappropriatezza della gastroscopia si è ridotta dal 29% all’8%, mentre il numero di colonscopie e gastroscopie per 1000 abitanti richieste dai MMG è diminuito rispettivamente da 19 a 14 e da 15,9 a 13,4. Inoltre, il tempo medio per una diagnosi è di circa 30 giorni, contro un sistema CUP che si limita a registrare la domanda senza fornire dati clinici utili”.
L’approccio del Gastropack, oltre a migliorare l’efficienza del sistema, offre una prospettiva più chiara sulle reali esigenze della popolazione, favorendo una programmazione sanitaria più efficace e mirata. Un modello che potrebbe fare la differenza non solo in gastroenterologia, ma in molte altre specialità mediche.