La Medicina Legale di Iniziativa: salute, sicurezza; tutela della scelta e riduzione del contenzioso

Offrire direttamente servizi sia a cittadini che al personale nei reparti. Questa la missione della Medicina Legale di Iniziativa attiva in 5 presidi dell’ASL Toscana Sud Est, primo esempio in Italia di una Medicina Legale centrata sulla tutela pro-attiva dei diritti e la condivisione del percorso tra clinico e paziente.
medicina legale d'iniziativa
Pasquale Macrì ha espresso “soddisfazione per la risposta dei clinici: prima diffidenti; ora vengono a chiedere la nostra consulenza”.

Un nuovo ruolo per la Medicina Legale: questo è l’orizzonte dei 5 servizi di Medicina Legale di Iniziativa attivi nei presidi dell’Azienda USL Toscana Sud Est; promossi e coordinati dal Dipartimento di Medicina Legale e Tutela dei Diritti in Sanità diretto dal professore Pasquale Giuseppe Macrì.

È il primo esempio in Italia di una Medicina legale che non aspetta l’evento avverso ma entra direttamente nei reparti per offrire servizi e consulenze sia al personale sanitario che ai pazienti ricoverati. 

«Come può la Medicina Legale portare salute ai cittadini?»

“Questa – dice Macrì – è la domanda dalla quale siamo partiti: la Medicina Legale deve evolvere oltre il post-mortem, o l’analisi e la perizia sull’evento avverso. Negli ultimi 15-20 anni sono avvenuti due importanti cambiamenti: la diffusione della cultura della gestione del rischio e la concretizzazione in esigenze dei diritti dei pazienti. Diritti come l’autodeterminazione, la sicurezza delle cure, il diniego, la libertà di scelta sul proprio corpo e sulla propria salute anche nelle persone le cui facoltà si stanno estinguendo. Questi diritti generano doveri nella sanità pubblica e la Medicina Legale si trova al crocevia di una trasformazione della quale le leggi 24 (responsabilità sanitaria) e 219 (consenso informato) del 2017 sono sia prodotto che catalizzatore. L’oggetto della medicina legale è divenuta la persona che reclama i propri diritti in ambito sanitario”.

Come operano i Servizi di Medicina Legale di Iniziativa? 

“Offrono consulenze agli utenti su consenso informato, amministrazione di sostegno, disposizioni anticipate e offrono consulenze ai clinici su come prevenire il contenzioso, in particolare offrendo Pianificazione condivisa delle cure (PCC) nella quale il Medico Legale opera come collegamento tra paziente e clinico. La maggior parte dei contenziosi può essere evitata se si costruisce un percorso di fiducia tra paziente e medico. Questa fiducia riporta la serenità nel rapporto terapeutico, oltre che ad una profonda valutazione e mitigazione dei rischi. La Medicina Legale di Iniziativa contribuisce alla salute perché contribuisce alla sicurezza delle cure”.

Il ruolo degli infermieri?

“Importantissimi. Le persone più vicine al paziente nei reparti. Tendenzialmente più giovani e più preparati, grazie al corso di studi, a comunicare con efficacia, empatia, umanità e di prendersi cura, nel senso più ampio, della persona malata”. 

Quale rapporto con il Risk Management?

“In qualità di Direttore del Centro Regionale del Rischio mi trovo a mio agio nella sinergia e contiguità tra Medicina Legale e il Risk Management. Ci tengo a sottolineare che le due aree non si sovrappongono. La Gestione del rischio clinico è un ingrediente essenziale ma non sufficiente per la sicurezza delle cure. Alla sicurezza organizzativa dei soggetti e delle strutture e all’azione e formazione del personale vanno aggiunti altri elementi e competenze: quelli offerti dalla Medicina Legale ed erogati dalla Medicina Legale di Iniziativa, sia sul piano dei diritti, della letteratura e della relazione umana medico-paziente, migliorano l’esito della relazione terapeutica e la qualità nell’esperienza degli utenti e dei sanitari”.

I risultati finora ottenuti dalla Medicina Legale di Iniziativa presso ASL Toscana SE

“Oltre 250 consulenze cliniche in un anno nella solo provincia di Arezzo, effettuate via mail, in teleconsulto o direttamente nella stanza assieme con il paziente. La grande soddisfazione è la risposta dei clinici: all’inizio diffidenti del nostro ingresso nei reparti, ora vengono loro a sollecitare il confronto e il consulto. Questa evoluzione è l’indice di un ambiente favorevole: la Toscana ha investito molto sulla Medicina Legale e l’Unità che dirigo è l’unica in Italia ad avere natura Dipartimentale, operando sia orizzontalmente che verticalmente all’interno della ASL. 

Il rapporto tra Medici Legali e clinici segna anche un cambiamento culturale: la diffusione di una consapevolezza per la quale l’analisi dell’errore o del rischio non è percepita dal clinico come una minaccia ma come una tutela del sanitario e un passo in avanti verso la sicurezza delle cure. Dato che la comprensione passa attraverso l’analisi degli errori e degli imprevisti, mi auguro che in sanità si parli sempre meno di colpa e sempre più di miglioramento”.

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