La medicina che aiuta a rimanere sani: la grande trasformazione della medicina estetica

“La disciplina è cambiata radicalmente negli ultimi 30 anni – dice il prof Bartoletti -. Ora deve cambiare anche la percezione. Superiamo i luoghi comuni. Il medico estetico cura la persona nella sua interezza e l’aiuta a non ammalarsi. Inestetismi solo parte del lavoro”.
medicina estetica
Emanuele Bartoletti

“Per capire cosa sia la medicina estetica, come sia cambiata dagli anni ‘90 e per cosa le persone possano fare affidamento sul medico estetico, dobbiamo partire da quello che la medicina estetica può fare”.

Per Emanuele Bartoletti, Presidente Società Italiana di Medicina Estetica, questa è divenuta “la missione più importante: cambiare la percezione della medicina estetica, uscire dai luoghi comuni e un po’ frivoli che anche molti colleghi continuano a presentare, chiudendosi nella nicchia degli estetismi”.

“La medicina estetica è molto più che labbra rifatte” spiega il professore. 

Cosa fa la medicina estetica del XXI secolo?

“Offre una visita medica per la persona nella sua interezza con una anamnesi completa basata su un check up di Medicina Estetica che metta in risalto punti di forza e fragilità della persona e segua un approccio diagnostico tipico di tutte le discipline specialistiche”.

Così facendo:  

  • Scopre, attraverso analisi, esami ed anamnesi, malattie che la persona non sapeva di avere;
  • Insegna ad avere una gestione corretta del proprio patrimonio biologico che unisce stili di vita, nutrizione, valutazione psicologica, conoscenza cosmetica e prevenzione;
  • Punta ad un benessere che va oltre l’assenza di malattia: un benessere fisico globale del quale il trattamento degli inestetismi – da malformazione o evento traumatico – è strumento e non scopo;
  • Previene l’invecchiamento ed evita, attraverso le azioni sopraelencate, l’insorgenza di futuri inestetismi o condizioni patologiche che possono minacciare il benessere della persona.

“Da tutto questo emerge che la Medicina estetica è, prima di tutto, una medicina di prevenzione. Una medicina che aiuta le persone sane a rimanere sane e a lungo. E in questo – sottolinea Bartoletti – sta il suo futuro di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle cronicità”.

Come molto giustamente ha riconosciuto OMCeO Roma nel luglio 2024: “La Medicina Estetica realizza un programma di Medicina sociale, preventiva, curativa e riabilitativa al Servizio della collettività, il suo scopo ultimo è la costruzione e la ricostruzione dell’equilibrio psico-fisico individuale”.

Il posto della bellezza

Siccome quella estetica è una medicina, il suo scopo è la salute. Gli interventi estetici sono il risultato di diagnosi scrupolose e terapie scientificamente fondate, il meno invasive possibile e sicure. In questo scenario, la “bellezza” viene concepita come espressione della “salute” dell’individuo. Non come traguardo in sé stesso.

Cosa manca: far passare il cambiamento 

La trasformazione della medicina estetica è il prodotto di un processo lungo 30 anni. La sfida odierna è quella di far passare questa trasformazione nella consapevolezza di persone, medici e Istituzioni. Dobbiamo impegnarci nella divulgazione per stimolare un cambiamento sia dalla comunità che dalle istituzioni. Le persone possono essere parte del cambiamento perché devono pretendere dai medici estetici questo approccio di cura globale, e cercare quelli che si sono formati nella giusta direzione”.

L’obiettivo di governance: riconoscere la necessità di un percorso di formazione specialistico

“È evidente che la ‘nuova disciplina’ che abbiamo descritto richiede una formazione molto più lunga e approfondita che un corso offerto da un’azienda privata per impratichirsi in questa o quella tecnica estetica può garantire. Qui sorge un problema perché chiunque con una Laurea in Medicina può dirsi Medico estetico. Per offrire il livello di cura e prevenzione che dobbiamo e possiamo pretendere da un medico estetico del XXI secolo, però, 4 anni di formazione rigorosa, con almeno 800 ore di lezione, un terzo delle quali di tirocinio, sono ciò che serve. Al momento la SIME e altre società scientifiche offrono queste scuole rigorose  spiega il professore che è anche Direttore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Carlo Alberto Bartoletti per la promozione, la ricerca e la sicurezza in Medicina Estetica.

Quello che chiediamo alle istituzioni è riconoscere questo livello di approfondimento – sulla scorta delle scuole di psicoterapia, private ma obbligatorie e con criteri uniformi per tutte”. 

Le istituzioni sono essenziali per porre i paletti di un percorso formativo rigoroso e uniforme sul territorio nazionale. Un percorso che richiede e, nello stesso tempo, aiuta ad avvicinarsi ad un altro obiettivo: una definizione di medicina estetica riconosciuta dal Ministero della Salute. Al momento non esiste una definizione ufficiale che racchiuda tutti i progressi e il respiro della nuova medicina estetica. Averla sarebbe un passo in più sia per rafforzare l’autorevolezza e il rigore della disciplina, sia una sicurezza per i pazienti, che ora fanno fatica ad identificare chi tra i medici estetici si sia formato per lunghi anni e chi no”. 

Come i cittadini possono scegliere tra Medici estetici formati con questi criteri?

Al momento l’esempio da seguire è quello dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma (OMCeO-ROMA). Nel sito dell’Ordine solo i medici che hanno seguito un master universitario riconosciuto o una scuola di formazione pluriennale vengono certificati come ‘medici estetici’: “un esempio che speriamo si possa presto estendere su tutto il territorio nazionale, e per questo stiamo già lavorando con la FNOMCeO, diventando strumento di trasparenza che aiuta le persone a scegliere”.

Per saperne di più: Medicina estetica, la definizione più aggiornata 

È quella promulgata il 4 luglio 2024 dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma (OMCeO-ROMA) che recita:

“La Medicina Estetica è una nuova branca medica la cui importanza è aumentata rapidamente in questi ultimi anni, in tutti i suoi settori specialistici. La Medicina Estetica realizza un programma di Medicina sociale, preventiva, curativa e riabilitativa al Servizio della collettività, il suo scopo ultimo è la costruzione e la ricostruzione dell’equilibrio psico-fisico individuale. I punti essenziali sono:

  • il trattamento delle disgrazie fisiche e delle alterazioni estetiche costituzionali;
  • il trattamento delle sequele inestetiche delle malattie e degli incidenti traumatici;
  • la prevenzione dell’invecchiamento e della possibile invalidità psicofisica conseguente;
  • l’educazione costante, per permettere a ciascuno una gestione razionale del proprio patrimonio biologico, grazie a programmi d’igiene mentale, fisica e alimentare”.

Uno dei cardini fondamentali di questa disciplina medica è, come in tutte le branche specialistiche, l’approccio diagnostico eseguito durante la prima visita, che si avvale del Check up di Medicina Estetica. In questa occasione si ottiene un inquadramento diagnostico Medico Estetico, e si stabilisce un programma preventivo e terapeutico personalizzato.

Il Check up di Medicina Estetica prevede la raccolta di una accurata anamnesi tradizionale estesa alle notizie utili alla diagnosi medico-estetica del paziente, un esame obiettivo generale e una serie di valutazioni morfo-funzionali. 

Vedi qui il documento completo.

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