L’FSE è un progetto che ha visto l’avvio fin dal 2012 con le normative che ne istituivano la tenuta da parte delle Regioni. Un progetto di elevata complessità per la struttura regionale del Sistema Sanitario Nazionale che ha richiesto la progettazione e realizzazione di infrastrutture di interoperabilità nazionali e la condivisione e applicazione di standard nazionali per la trasformazione dei documenti sanitari cartacei in documenti sanitari nativamente digitali da parte di tutte le strutture sanitarie che a livello locale offrono servizi sanitari (ASL, aziende ospedaliere, IRCCS, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta ecc.).
La strada per arrivare a un “vero” FSE 2.0 è lunga, siamo solo all’inizio di un percorso difficile e complesso. Bisognerà trovare la giusta soluzione, anche dal punto di vista privacy, su come realizzare l’Ecosistema dei Dati Sanitari ma, soprattutto, capire come alimentarlo, come ci insegna l’esperienza fin qui fatta con il FSE 1.0 che dimostra che non è difficile realizzare un’infrastruttura regionale ma riempirla di contenuti utili e fruibili. Una volta poi che comincerà ad essere alimentato, andranno sviluppati dei servizi utili per i medici e i cittadini.
L’implementazione del FSE ha sinora rispecchiato, come avviene in altri ambiti della sanità, una spaccatura dell’Italia tra regioni virtuose e meno; c’è da sperare che l’enorme investimento previsto per il FSE 2.0, oltre 1,3 miliardi di euro, permetta di appiattire queste differenze e uniformare, almeno a livello digitale, i diritti dei cittadini. Ad oggi la situazione che risulta dal sito I numeri del Fascicolo (salute.gov.it) elaborato dal Ministero della Salute e dal Dipartimento della Trasformazione Digitale per il periodo primo trimestre 2024 offre un quadro piuttosto allarmante perché se le medie nazionali sono leggermente in crescita (ad esempio i cittadini che utilizzano il fascicolo sono il 18 % e che hanno dato il consenso alla consultazione dei propri documenti il 40%) molto più diversificata è la situazione delle Regioni che in alcune regione è ancora molto bassa.
In attesa di tutto ciò, per utilizzare il FSE nella pratica clinica servono il Profilo Sanitario Sintetico e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, onde evitare ai medici di dover aprire e consultare una 7 quantità di documenti per avere il quadro clinico del paziente che stanno visitando. I medici di famiglia, che dovrebbero compilarlo, non sono disponibili a farlo, neanche in presenza di incentivi. Il FSE 2.0, una volta completato, sarà certamente utile ma è soltanto una tessera di un mosaico molto più ampio, in larga parte ancora da disegnare e realizzare.
L’evento si terrà il prossimo 5 Novembre, dalle 11:30 alle 13:30 presso Fiera di Roma
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