Il cubo di Rubik della professione infermieristica

La seconda giornata del Congresso FNOPI ha affrontato temi cruciali per il futuro della professione infermieristica: formazione, tutela legale, carenza di personale e l'importanza della comunicazione nella cura.
professione infermieristica

Il terzo Congresso Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), dal titolo “Infermier – Innovazione, sfide e soluzioni”, ha riunito al Palacongressi di Rimini infermieri, cittadini, pazienti e rappresentanti istituzionali per discutere il futuro della professione infermieristica e del sistema sanitario. 

Al centro dell’evento, la metafora del cubo di Rubik: per risolvere la crescente complessità della sanità, è necessario coordinare tutte le sue componenti.

Il congresso ha focalizzato l’attenzione sul futuro della professione infermieristica e sulle sfide che il settore si trova ad affrontare. A seguire la cronaca del secondo giorno.

Il potere delle parole nella cura: gentilezza, ascolto e compassione 

L’intervento dello scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio ha aperto la giornata con una riflessione sul linguaggio come strumento essenziale nella relazione tra infermieri e pazienti. “Il modo in cui diciamo le cose non è un semplice accessorio, ma ne definisce la sostanza”. Nel rapporto tra infermieri e pazienti, le parole possono rassicurare o confondere, avvicinare o allontanare. La gentilezza, ha aggiunto, non è solo cortesia, ma un modo per riconoscere l’altro e affrontare i conflitti con umanità. Un principio antico, che ha segnato l’evoluzione stessa del genere umano è un ritrovamento archeologico emblematico: uno scheletro con un femore fratturato, guarito. “Cosa significa? Che qualcuno si è preso cura di quella persona fino alla sua guarigione”. Ed è lì che inizia la civiltà: nel prendersi cura degli altri, perché è questo che ci rende umani e ci permette di progredire

La responsabilità degli infermieri e la tutela della professione 

Il Vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha posto l’attenzione sulle difficoltà della sanità italiana, segnalate dal Rapporto Sanità 2024. “Credo che il personale sanitario debba essere il punto di partenza di qualsiasi riforma” ha dichiarato. Ha poi evidenziato come la crescente responsabilità degli infermieri richieda una tutela giuridica adeguata. “Chi opera con coscienza e professionalità non può essere perseguito ingiustamente”, ha affermato, annunciando una revisione della normativa sulla responsabilità sanitaria. 

L’evoluzione normativa ha reso gli infermieri figure centrali nella gestione del rischio clinico e delle cure, ma questo implica nuove responsabilità e la necessità di strumenti di tutela adeguati. La documentazione infermieristica diventa così un elemento fondamentale per garantire trasparenza e protezione legale. “Scrivere, documentare ogni passaggio dell’assistenza è la migliore difesa per i professionisti” ha sottolineato Sisto. Evitare che gli infermieri diventino il capro espiatorio di problemi organizzativi è una priorità per un sistema sanitario più giusto ed efficace. 

“Non può esserci salute senza infermieri” 

Carmelo Gagliano, Tesoriere FNOPI, ha sottolineato la necessità di un aggiornamento normativo per la professione infermieristica, ormai regolata da leggi di oltre trent’anni fa. Secondo Gagliano, è necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni per innovare il quadro giuridico e garantire un reclutamento adeguato, capace di rispondere ai bisogni organizzativi e alle nuove esigenze di salute della popolazione. La riforma della professione deve partire dal percorso formativo e puntare su una ricerca scientifica costante, basata su evidenze e buone pratiche. 

“Dobbiamo creare percorsi di carriera che prevedano diverse opportunità di formazione per gli infermieri e per le figure di supporto”, aggiunge Gagliano, sottolineando l’importanza di una professione più attrattiva. L’obiettivo è favorire il ritorno in Italia dei professionisti emigrati, offrendo loro possibilità di crescita economica e professionale, oltre a migliori condizioni per conciliare vita e lavoro. 

Qual è il panorama attuale su cui ci muoviamo? 

Gli infermieri costituiscono il 53% del personale sanitario all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Secondo quanto riportato da Mariella Mainolfi, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute, oltre 53.000 infermieri impiegati nel SSN hanno un’età compresa tra i 55 e i 59 anni. Questi professionisti si avvicinano ai requisiti per il pensionamento, evidenziando una potenziale criticità per il sistema sanitario nazionale. Inoltre, la fascia di età tra i 50 e i 54 anni risulta ancora più numerosa, portando a stimare che circa il 41% degli infermieri del SSN abbia un’età compresa tra i 50 e i 59 anni. Oggi sono 24 milioni le persone con una patologia cronica e 4 milioni quelle con disabilità. “Nel 2040, gli over 50 saranno più degli under 50 e nel 2050 il 35% della popolazione avrà più di 65 anni. Dobbiamo essere preparati” ha avvertito Mainolfi. 

Quali sinergie per risolvere il cubo? 

Il Presidente FNOFI, Piero Ferrante, ha utilizzato la metafora del cubo di Rubik per descrivere la complessità del sistema sanitario. Ogni componente deve muoversi in sinergia per garantire cure efficaci ed efficienti. Uno studio OMS Europa del 2022 ha evidenziato che già nel 2019 il 45% degli italiani, pari a 27 milioni di persone, aveva bisogni riabilitativi. In un contesto demografico ed epidemiologico in evoluzione, è necessario superare posizioni obsolete e semplificare i processi, collaborando con i decisori per affrontare le nuove sfide della sanità. 

Passato, presente e futuro della professione infermieristica 

Pietro Giurdanella, del Comitato Centrale FNOPI, ha chiuso la giornata con un messaggio di fiducia. “Passato, presente e futuro: tre parole chiave per la professione infermieristica. Il passato è una storia di cui essere orgogliosi, il presente impone scelte per costruire un futuro basato su multidisciplinarità, assistenza territoriale e ascolto. Come sottolineato dalla presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli: “Ci siamo, abbiamo risolto problemi e continueremo a farlo”. 

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