I rischi nascosti negli imballaggi alimentari

Negli ultimi anni, si sta iniziando a comprendere meglio i rischi associati alle sostanze chimiche presenti negli imballaggi alimentari, come l'obesità, il cancro e le malattie cardiovascolari.
imballaggi alimentari
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L’uso crescente di materiali chimici negli imballaggi alimentari solleva preoccupazioni riguardo agli effetti sulla salute, con potenziali rischi per il nostro benessere a lungo termine.

Leonardo Trasande, medico e ricercatore nel campo dell’impatto delle sostanze chimiche sulla salute umana e sull’ambiente, in particolare nei bambini, ha sottolineato come l’esposizione a sostanze chimiche tossiche possa contribuire a malattie croniche e disuguaglianze economiche, ma allo stesso tempo si pone la domanda: “Cosa sostituisce questi materiali?

Imballaggi alimentari da evitare e alternative sicure

Il giornale inglese The Guardian, in un suo articolo di alcuni anni fa, aveva chiesto a Trasande di delineare i tipi di imballaggi alimentari che i consumatori potrebbero voler evitare, insieme alle possibili alternative.

Contenitori da asporto, anche di carta
Le comode applicazioni per la consegna di cibo hanno reso più facile ordinare cibo a domicilio, ma quando i pasti caldi vengono trasferiti in contenitori, le sostanze chimiche presenti nei materiali possono contaminare il cibo, con potenziali effetti negativi sulla nostra salute.

Polistirolo
Il polistirolo è riconosciuto come cancerogeno e rappresenta un serio rischio per l’ambiente. Diverse città, tra cui New York, Washington e San Francisco, hanno deciso di bandirlo per piatti e contenitori da asporto, optando per soluzioni più sicure e biodegradabili, spesso a base vegetale.

Lattine di alluminio
Le lattine di alluminio sono frequentemente rivestite con bisfenolo A (BPA), un plastificante che può alterare il sistema endocrino. Sebbene il BPA sia stato rimosso da alcune confezioni, è ancora presente in molte bottiglie e scatole alimentari. Trasande evidenzia che anche piccole quantità di queste sostanze chimiche possono causare danni significativi alla salute, come tumori, infertilità e disturbi metabolici.

Plastiche n. 3, 6 e 7
L’Accademia Americana di Pediatria suggerisce di evitare plastiche contrassegnate con i numeri 3, 6 e 7 dal Codice di identificazione dei polimeri plastici, che sono legate a sostanze chimiche dannose come ftalati e stirene. Questi composti possono interferire con il sistema ormonale e causare problemi come obesità infantile, malattie cardiovascolari e disfunzioni renali.

Prodotti avvolti nella plastica
Anche la plastica che avvolge la frutta e la verdura potrebbe contenere ftalati, uno degli interferenti endocrini più comuni. Questo tipo di imballaggio potrebbe ridurre i benefici derivanti dal consumo di frutta e verdura.

Tazze da caffè
Molti bicchieri di carta per caffè sono rivestiti di plastica, che potrebbe rilasciare sostanze chimiche quando riscaldata. Trasande e altri esperti consigliano di evitare questi prodotti per limitare l’esposizione alle sostanze pericolose.

Imballaggi in plastica sicuri per il microonde
Anche se molti contenitori di plastica sono etichettati come “sicuri per il microonde”, Trasande avverte che non esiste una plastica completamente sicura per il microonde. Riscaldare la plastica in questi dispositivi può causare l’infiltrazione di sostanze chimiche nel cibo. Alcune alternative, come le bioplastiche, sono meno dannose, ma non prive di problemi ambiental

Regolamentazione e il ruolo dell’EFSA

In Unione Europea, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) è responsabile per il controllo delle sostanze chimiche che entrano in contatto con gli alimenti. Questa autorità fornisce consulenze scientifiche e assistenza tecnica alla Commissione Europea, al Parlamento e agli Stati membri per garantire la sicurezza degli alimenti. La valutazione del rischio svolta dall’EFSA è fondamentale per determinare la sicurezza delle sostanze chimiche utilizzate nel settore alimentare, tenendo conto della salute umana, animale e dell’ambiente.

L’EFSA ha il compito di autorizzare le sostanze chimiche impiegate nella catena alimentare, assicurandosi che vengano utilizzate a concentrazioni sicure e che non comportino rischi per i consumatori. Le sue valutazioni si basano su evidenze scientifiche rigorose e approcci internazionali per garantire la tutela della salute.

Verso un futuro più sicuro

Nonostante i rischi legati agli imballaggi alimentari, ci sono segnali di progresso, con l’industria che inizia a fare scelte più sicure per i consumatori. Tuttavia, è fondamentale continuare a sensibilizzare e a supportare politiche più stringenti.

L’adozione di alternative più sicure, come i materiali di origine vegetale e le bioplastiche, è un passo importante, ma rimangono questioni ambientali e sanitarie da affrontare. Per il quotidiano inglese The Guardian importante continuare a monitorare e valutare i rischi legati agli imballaggi alimentari, mentre si esplorano soluzioni più sicure per il futuro.

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