Nel corso di una conferenza stampa, il presidente Francesco Rocca ha illustrato i dati della sanità del Lazio raggiunti dalla sua Giunta negli ultimi due anni. L’amministrazione regionale del Lazio, ha detto Rocca, ha avviato un piano di risanamento del Sistema sanitario regionale per fronteggiare una situazione economico-finanziaria complessa. Nel 2022 il disavanzo ammontava a 132 milioni di euro, mentre le previsioni per il 2023 indicavano un deficit di 738 milioni, delineando un quadro contabile critico. A complicare ulteriormente il contesto, la Corte dei conti aveva segnalato irregolarità nei bilanci delle aziende sanitarie, dando impulso all’apertura di inchieste.
Il percorso di risanamento
Per ricostruire i conti del SSR, l’amministrazione ha avviato una revisione approfondita delle spese, eliminando costi improduttivi e puntando su investimenti mirati. Sono state inviate oltre 7.000 richieste di conferma ai fornitori e più di 700 lettere agli avvocati delle aziende sanitarie per la verifica del contenzioso.
Questi interventi hanno portato alla riduzione dei fondi di dotazione negativi per circa mezzo miliardo di euro e al riequilibrio del bilancio sanitario, con un utile di 32 milioni nel 2023 e una previsione di 40 milioni per il 2024. Inoltre, il miglioramento dei conti ha permesso lo sblocco di 134 milioni di euro destinati ai servizi per i cittadini.
Investimenti e potenziamento delle risorse umane
Parallelamente, la Regione ha avviato un piano di potenziamento della sanità pubblica, con un investimento annuo di 661,5 milioni di euro per il reclutamento del personale. Sono state sbloccate oltre 14.000 assunzioni, di cui 4.581 già operative, e avviati concorsi per 2.659 unità. Inoltre, sono stati stabilizzati 3.332 professionisti, riducendo così il precariato.
L’investimento in infrastrutture e tecnologie ha visto l’acquisto di 329 grandi apparecchiature per 102 milioni di euro e la realizzazione di 35 ospedali di comunità, 131 case di comunità e 59 centrali operative territoriali. Ulteriori risorse sono state destinate alla modernizzazione di pronto soccorso e reparti ospedalieri.
Nuovi strumenti per la gestione delle liste d’attesa
Un elemento chiave della riforma riguarda la digitalizzazione e il monitoraggio delle liste d’attesa. L’integrazione dei CUP regionali in un sistema unico ha permesso una gestione informatizzata, consentendo interventi mirati sulle carenze di prestazioni. Dal gennaio 2025, il 95,7% delle prenotazioni avviene nei tempi previsti dalla legge, con una riduzione del 70% dei tempi medi di attesa.
Anche per gli interventi chirurgici, il Lazio ha introdotto un sistema informatizzato di gestione delle liste, riducendo le posizioni in attesa del 62,5% e i tempi per le patologie oncologiche del 64%.
Monitoraggio dei posti letto e sovraffollamento nei pronto soccorso
Per migliorare l’efficienza del SSR, è in funzione un sistema di monitoraggio in tempo reale dei posti letto disponibili. Attualmente, i posti letto attivi sono 17.328 sui 18.245 accreditati. Una centrale operativa supporta le strutture nella gestione dei ricoveri, riducendo il sovraffollamento dei pronto soccorso.
Nel 2024, gli accessi in pronto soccorso sono aumentati del 10,2%, ma i tempi di attesa si sono ridotti in media di un’ora e 44 minuti. Alcuni ospedali hanno registrato miglioramenti significativi, con riduzioni del tempo di attesa fino al 74%.
Prospettive future
L’insieme di queste misure ha consentito di creare le precondizioni per l’uscita dal piano di rientro e per la possibile riduzione delle tasse regionali dal 2027. Il modello adottato dal Lazio rappresenta una buona pratica nella gestione sanitaria, con un equilibrio tra risanamento economico e potenziamento dei servizi per i cittadini.