Guido Bourelly: “Trasporto sanitario, serve più chiarezza normativa” 

Un settore cruciale, con 2mila provider e 90mila addetti ma occorre chiarire il rapporto tra volontari e aziende e dare maggior sicurezza agli equipaggi. “18mila le aggressioni nel 2023 ai soccorritori”
trasporto sanitario

Il trasporto sanitario, tanto in emergenza quanto in ambito secondario, è un servizio essenziale e tuttavia complesso, ancora afflitto da criticità che richiedono interventi strutturati e norme chiare. Guido Bourelly, CEO della Bourelly Service, azienda attiva nel trasporto infermi in Campania e Lazio, sottolinea il ruolo cruciale di questo servizio nella sanità pubblica.  

“Il trasferimento dei pazienti e il supporto alla rete dell’emergenza sanitaria sono pilastri fondamentali, specialmente in momenti di crisi come durante la pandemia da Covid-19.” 

In Italia, il settore è caratterizzato da tre attori principali: la pubblica amministrazione, il volontariato e le imprese private, come la Bourelly Service, che operano tramite convenzioni e appalti pubblici. Tuttavia, Bourelly evidenzia una lacuna normativa che, in assenza di regolamenti chiari, porta spesso a competizioni inutili e controproducenti tra volontariato e imprese.  

“Occorre costruire un sistema regolato da norme certe che favorisca una collaborazione armoniosa tra questi due mondi. Solo così possiamo garantire un servizio di qualità e sostenibilità al settore.” 

Tra le problematiche più gravi va ricordata la crescente violenza contro il personale sanitario. “Nel 2023 si sono registrati circa 18.000 episodi di aggressione contro i soccorritori,” sottolinea Bourelly, “un dato allarmante che richiede un intervento legislativo urgente per tutelare chi opera in prima linea.”  

Tra le possibilità di miglioramento, l’introduzione di pene più severe per chi aggredisce il personale sanitario. 

Il comparto del trasporto sanitario non solo rappresenta un supporto operativo indispensabile per la sanità, ma contribuisce anche all’economia locale. Con oltre 2.000 tra organizzazioni di volontariato e aziende e circa 90.000 addetti tra autisti, soccorritori, infermieri e medici, il settore è un asset strategico per la sanità, sia a livello nazionale che internazionale. 

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