Il Lazio è l’unica Regione che include nel FSE tutte le tipologie di documenti previsti dal decreto, mentre le altre Regioni presentano livelli di completezza variabili: dal 94% del Piemonte al 63% di Marche e Puglia.
«Cambiare il volto del Servizio Sanitario Regionale è una sfida complessa. Tuttavia, quando una Fondazione autorevole ed indipendente come Gimbe certifica che il Lazio è la prima Regione italiana per completezza e servizi offerti dal FSE, la soddisfazione è grande. Siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare, ma è chiaro a tutti che da un anno e mezzo abbiamo riportato al centro una visione che ha messo nuovamente il cittadino al primo posto». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
«Il Fascicolo Sanitario Elettronico è uno strumento molto importante. Possiamo definirlo come una sorta di carta di identità sanitaria e il nostro lavoro è anche quello di fare in modo che i cittadini la percepiscano come tale, facendo sì che aumenti il consenso dei cittadini alla consultazione dei propri dati da parte del personale sanitario. Stiamo lavorando molto anche in questa direzione, usando modelli di comunicazione che vedono la collaborazione di tutti gli attori del servizio sanitario regionale. In qualsiasi parte del mondo ci si trovi, attraverso l’FSE si può risalire alla storia clinica del paziente, così da potergli garantire le cure più appropriate», ha spiegato il Presidente.
«È una bella soddisfazione vedere la propria Regione elogiata per il Fascicolo Sanitario Elettronico. Pertanto un elogio va fatto a tutto il team di LAZIOcrea che si è speso per il raggiungimento di questo risultato. Ma c’è ancora moltissimo da fare perché, benché sia il migliore, anche il Lazio eroga solamente il 67% dei 37 servizi previsti. Solamente il 4% dei cittadini ne utilizza i servizi» ha detto Enzo Chilelli, Presidente del Comitato degli Esperti di FARESANiTÀ.
«Mentre i MMG e PLS sono tutti abilitati ed usano i servizi, solamente il 59% dei medici specialisti delle Aziende Sanitarie si è abilitato. Vanno ancora integrati i referti e reperti delle strutture private. E queste sono solamente le carenze dei migliori. Ci sono poi Regioni davvero indietro. È ovvio che ci sono “lavori in corso” attraverso le ingenti risorse del PNRR. L’auspicio è che per la fine del 2026 le criticità in essere in tutte le Regioni siano superate brillantemente. Per ora un plauso alla Regione Lazio ed alle altre Regioni che hanno implementato buoni servizi ed un augurio di buon lavoro a tutte».