Un laboratorio di partecipazione e confronto: è questa l’essenza del percorso che sta accompagnando la nascita della nuova Casa di Comunità di Forlì, prevista in piazza Orsi Mangelli e finanziata attraverso il PNRR – M6 dell’Unione Europea – Next Generation EU. Il progetto a Forlì, che si inserisce in una più ampia visione di riorganizzazione dei servizi territoriali, ha già coinvolto circa trecento persone tra operatori sanitari, volontari e cittadini.
Un percorso di partecipazione attiva
Il dato numerico, pur significativo, non è l’unico elemento rilevante: la qualità del confronto e la varietà degli attori coinvolti raccontano di una comunità che si riconosce parte attiva di un processo di trasformazione. L’obiettivo è ambizioso ma concreto: co-progettare una struttura che non sia solo un luogo fisico, bensì uno spazio capace di rispondere ai bisogni emergenti con un’attenzione particolare ai temi dell’accessibilità e dell’accoglienza.
La sfida: oltre la costruzione fisica
“La vera sfida non è costruire un edificio, ma creare un ecosistema di relazioni e servizi”, sottolinea Francesco Sintoni, direttore del Distretto e del presidio ospedaliero di Forlì. In quest’ottica, il coinvolgimento del terzo settore e dei cittadini non è una semplice formalità, bensì una componente essenziale per intercettare quei bisogni complessi che spesso sfuggono a una visione puramente istituzionale.
Un polo integrato per i servizi territoriali
La nuova Casa di Comunità sorgerà nell’area dei “Portici”, accanto a realtà già consolidate come il consultorio familiare, la neuropsichiatria infantile e la pediatria di comunità. Un contesto che favorirà la creazione di sinergie tra servizi diversi, con l’obiettivo di offrire risposte integrate e personalizzate.
Le tappe del percorso partecipativo
Il percorso partecipativo, curato dal gruppo interistituzionale Casalab di Forlì con il supporto della cooperativa sociale Casa del Cuculo e la collaborazione di Ausl Romagna, Comune di Forlì e Volontaromagna, ha previsto finora tre tappe significative:
- Incontro informativo con il terzo settore, che ha visto la presenza di circa 65 partecipanti, focalizzato sulla presentazione del progetto e sull’avvio di un dialogo strutturato con le organizzazioni locali.
- Convegno “Verso la nuova Casa di Comunità. Una casa per operatori e cittadini”, al quale hanno preso parte un centinaio di persone, tra cui molti operatori sanitari e sociosanitari, per riflettere insieme su aspettative e prospettive future.
- Evento pubblico “Co-progettiamo insieme una Casa della Comunità accogliente e accessibile”, momento di confronto aperto per raccogliere idee e proposte concrete, con la partecipazione di circa 90 cittadini.
Prossimi passi: ascolto e co-progettazione
Le fasi successive prevedono la distribuzione di un questionario destinato alla cittadinanza per raccogliere ulteriori osservazioni e la formazione di focus group tematici. Si tratta di un approccio che intende ampliare il coinvolgimento, andando oltre la semplice consultazione, con l’obiettivo di esplorare modelli di welfare di comunità maggiormente ancorati alla realtà locale e adattabili nel tempo.