Farmacisti ospedalieri: un progetto ottimizza le terapie complesse

Presso Asl CN1 l'analisi delle interazioni farmacologiche per ottimizzare terapie complesse, migliorando la sicurezza dei pazienti anziani attraverso una gestione integrata ospedale-territorio
farmacisti ospedalieri
Foto di it.freepik.com

È in dirittura d’arrivo la fase preliminare del progetto dell’Asl CN1 relativo al ruolo di supporto dei farmacisti ospedalieri nella gestione della terapia farmacologica, con un focus sulla sicurezza del paziente, in particolare nella popolazione anziana.

Avviato nel 2022 dopo un’interruzione dovuta alla pandemia da COVID-19, il progetto è nato nel 2020 con l’obiettivo di migliorare la presa in carico dei pazienti in ambito ospedaliero e territoriale, grazie anche al contributo determinante della Fondazione CRC che ha finanziato due borse di studio per la raccolta e l’analisi dei dati.

Il progetto

La sicurezza delle terapie farmacologiche, in un contesto sanitario sempre più complesso, rappresenta una delle sfide principali, soprattutto quando si tratta di pazienti anziani, soggetti più vulnerabili agli effetti indesiderati dei farmaci. “I dati raccolti hanno messo in evidenza la presenza di farmaci potenzialmente inappropriati – ha detto Carlo Brunetti, Direttore della Farmacia Ospedaliera dell’Asl CN1 – spesso soggetti a interazioni pericolose nella popolazione esaminata. Ciò evidenzia l’importanza di un lavoro di squadra tra tutti i professionisti coinvolti nel percorso terapeutico del paziente, a partire dai medici di medicina generale e specialisti ospedalieri, fino ai farmacisti ospedalieri.”

Il progetto si è focalizzato sul rafforzamento della collaborazione tra ospedale e territorio, al fine di garantire una gestione integrata e sicura delle terapie. La cosiddetta “riconciliazione terapeutica”, ossia la revisione e l’armonizzazione delle terapie farmacologiche del paziente tra i vari livelli di assistenza, è uno degli elementi chiave per ridurre i rischi legati a interazioni e dosaggi inadeguati.

Particolare attenzione è stata riservata agli anziani, che per le loro condizioni di salute e per la politerapia sono più esposti agli effetti collaterali derivanti dalle interazioni farmacologiche. L’analisi ha permesso di identificare le classi di farmaci più frequentemente assunti e i rischi ad essi associati, consentendo interventi mirati per garantire un trattamento più sicuro e personalizzato.

L’attività dei farmacisti borsisti

Un’altra componente fondamentale del progetto è stata l’attività dei farmacisti borsisti, che grazie al sostegno della Fondazione CRC hanno svolto un ruolo cruciale nell’implementazione delle linee guida terapeutiche, nella verifica dei dosaggi, nella durata delle terapie e nella segnalazione degli eventi avversi. Questo contributo ha potenziato la capacità dell’Asl CN1 di migliorare la qualità e la sostenibilità delle cure, con un impatto positivo sulla sicurezza dei pazienti e sulla gestione complessiva del sistema sanitario.

Il progetto dimostra come l’approccio multidisciplinare, che coinvolge attivamente farmacisti, medici e specialisti, sia fondamentale per affrontare le sfide moderne della sanità e per migliorare la sicurezza delle terapie. Un esempio concreto di come l’integrazione tra ospedale e territorio possa tradursi in un beneficio tangibile per la salute dei cittadini.

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