Cura del diabete: la rivoluzione silenziosa dei dati

Come la raccolta di dati da 300 strutture diabetologiche, la creazione degli Annali AMD e la collaborazione con OMS e IDF Europa stanno rivoluzionando la cura del diabete in Italia, migliorando l'efficienza, la sostenibilità e l'appropriatezza dei percorsi assistenziali
cura del diabete
Riccardo Candido

Negli ultimi anni, la gestione dei dati clinici si è rivelata un pilastro fondamentale per il miglioramento dell’assistenza sanitaria. LAssociazione Medici Diabetologi (AMD) è all’avanguardia in questo ambito grazie a un progetto che, dal 2006, ha trasformato la raccolta e l’analisi dei dati in uno strumento strategico per la cura del diabete in Italia.

Dati al servizio della salute

La nostra associazione, una società scientifica di medici diabetologi, ha da sempre creduto che l’utilizzo dei dati clinici sia indispensabile non solo per la ricerca scientifica, ma anche per migliorare l’organizzazione e la qualità dell’assistenza”, spiega il Prof. Riccardo Candido, Professore Associato di Endocrinologia
Università degli Studi di Trieste e Presidente Nazionale Associazione Medici Diabetologi (AMD).

Il progetto ANNALI-AMD, che coinvolge circa 300 strutture diabetologiche in Italia, consente una fotografia dettagliata e aggiornata dell’assistenza diabetologica su scala nazionale.

Attraverso indicatori di processo, di esito intermedio e finale, raccolti annualmente tramite cartelle cliniche informatizzate, l’AMD promuove un modello di benchmarking che consente alle strutture di misurare le proprie performance, identificare criticità e implementare strategie di miglioramento continuo.

Dati per una Sanità più efficiente e sostenibile

Misurare significa conoscere e, di conseguenza, migliorare”. Secondo il Prof. Candido, la gestione efficace dei dati consente di individuare le aree critiche rispetto agli obiettivi terapeutici definiti dalle linee guida e definire le strategie migliori per garantire una assistenza efficace ed equa. Questo approccio supporta l’efficienza del sistema sanitario, favorendo l’appropriatezza delle cure e la sostenibilità economica, specialmente in un contesto di risorse limitate.

Oltre a migliorare la gestione clinica, i dati raccolti rappresentano una risorsa preziosa per la ricerca scientifica, contribuendo allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e organizzative.

Sfide tecnologiche e privacy: un equilibrio necessario

Se da un lato la tecnologia ha reso più agevole la raccolta e l’elaborazione dei dati, dall’altro la gestione della privacy rappresenta una sfida complessa. “Tutto avviene nel rispetto della normativa europea”, sottolinea Candido, evidenziando come ogni struttura partecipante abbia ottenuto l’approvazione del proprio comitato etico.

Il tema della privacy, tuttavia, non dovrebbe diventare un ostacolo per una programmazione sanitaria efficace. “Spiegare ai pazienti che i dati servono a migliorare la qualità delle cure potrebbe ridurre le resistenze”, aggiunge, evidenziando la necessità di un dialogo trasparente con la cittadinanza.

Verso un ecosistema integrato di dati

L’integrazione dei dati tra diversi livelli di assistenza è fondamentale, soprattutto per i pazienti con pluripatologie croniche. “È essenziale che i sistemi informativi della medicina generale siano interoperabili con quelli delle strutture specialistiche, pubbliche e private”, afferma.

Un sistema unico, come il Fascicolo Sanitario Elettronico, potrebbe rappresentare la chiave per una gestione più efficace e personalizzata delle cronicità, garantendo una visione completa del percorso di cura di ogni paziente.

Un modello per l’intero Servizio Sanitario

Il modello di raccolta dati di AMD ha suscitato interesse non solo a livello nazionale ma anche internazionale. “Recentemente abbiamo avviato collaborazioni con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Europa e con la International Diabetes Federation Europe”, racconta. Questo riconoscimento testimonia l’importanza di un monitoraggio sistematico per il governo della salute pubblica.

La raccolta centralizzata dei dati, conclude Candido, non è solo un’esigenza clinica, ma una necessità strategica per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. Investire in infrastrutture tecnologiche avanzate e promuovere una cultura della gestione del dato sono le sfide del futuro, con l’obiettivo di offrire a ogni cittadino un’assistenza sanitaria più efficace, equa e personalizzata.

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