Cronicità e sanità digitale: una roadmap per trasformare l’assistenza sul territorio 

La vera sfida per il futuro non sarà tecnologica, ma organizzativa e culturale. Gli strumenti ci sono: serve una programmazione pluriennale che parta da sperimentazioni pilota per diffondere un uso coerente e consapevole delle tecnologie ai diversi livelli sanitari
cronicità digitale territorio
Angelo Rossi Mori, ricercatore senior, IRPPS, CNR

La gestione delle cronicità rappresenta una delle sfide più complesse per i sistemi sanitari moderni: sul territorio la sanità digitale può avere un effetto trasformativo. Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle multi-patologie, diventa, infatti, essenziale ripensare i modelli assistenziali sfruttando le opportunità offerte dalla trasformazione digitale. Le tecnologie necessarie esistono già e sono mature: la vera sfida è quella di orchestrare il cambiamento organizzativo e culturale necessario per utilizzarle efficacemente. 

Un approccio strategico e progressivo

L’esperienza nei Paesi più avanzati dimostra che il successo passa attraverso una roadmap pluriennale che bilanci visione strategica e pragmatismo operativo. Si tratta di riprogettare i processi assistenziali mettendo al centro i bisogni di pazienti e caregiver. 

La chiave è partire da progetti mirati, i cosiddetti inneschi “quick win”, che permettano di sperimentare nuovi modelli organizzativi su scala ridotta prima di estenderli a tutto il territorio. I progetti devono essere scelti strategicamente per massimizzare l’impatto e minimizzare le resistenze al cambiamento. 

Ed è fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza sulle opportunità offerte dalle tecnologie esistenti. Queste, spesso, non vengono sfruttate appieno per mancanza di conoscenza o di visione strategica. Questa consapevolezza deve permeare tutti i livelli organizzativi, dalla dirigenza agli operatori sul campo. 

Il cambiamento culturale verso la collaborazione

Le tecnologie digitali vanno ormai molto oltre la mera gestione dell’informazione, tipica degli scorsi decenni. Nel prossimo futuro saranno sempre più capaci di abilitare e arricchire nuovi modelli di comunicazione tra professionisti, e con i pazienti e i caregiver. Già possiamo constatare come videoconferenze, messaggistica sicura, portali dedicati e app specializzate creino canali di comunicazione continua che trasformano radicalmente le modalità di interazione e coordinamento. 

L’integrazione tra ospedale e territorio, tra ambito sanitario e sociale, e all’interno stesso delle cure primarie richiede un profondo cambiamento culturale orientato alla collaborazione. Questo deve estendersi oltre i confini tradizionali del sistema sanitario, coinvolgendo attivamente volontari e comunità locale nel processo di cura. 

La collaborazione non può essere imposta dall’alto o implementata rapidamente. Saper “fare squadra” richiede un percorso graduale di trasformazione culturale basato sulla motivazione e la maturazione, che deve essere pianificato, supportato e monitorato nel tempo. Si tratta di un processo che richiede pazienza, risorse dedicate e un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti. 

L’ecosistema della salute abilitato dalle tecnologie 

Il panorama tecnologico attuale offre da tempo tutti gli strumenti essenziali per una gestione efficace delle cronicità. Si va dalle piattaforme di telemedicina ai dispositivi di monitoraggio domiciliare, dalle app per l’engagement dei pazienti ai sistemi di supporto alle decisioni cliniche. Ed è destinato ad arricchirsi sempre più con soluzioni sempre più amichevoli ed efficaci. 

Si parte da sistemi base di telemonitoraggio, che utilizzano dispositivi semplici e interfacce intuitive per rilevare parametri vitali e sintomi principali. Questi vengono progressivamente integrati con soluzioni più avanzate per la gestione di casi complessi, includendo dispositivi medicali certificati e in futuro non lontano sistemi di intelligenza artificiale per il supporto alle decisioni.  

Particolare attenzione va posta all’integrazione con la domotica e le tecnologie assistive. Queste possono trasformare il domicilio in un ambiente sicuro e connesso, supportando l’autonomia dei pazienti e facilitando il lavoro dei caregiver. 

Ma la vera innovazione sta nella capacità di integrare le tecnologie in un ecosistema coerente, dove l’informazione fluisce in modo sicuro e controllato tra i diversi nodi della rete dei modelli assistenziali, supportando processi decisionali condivisi e percorsi di cura personalizzati. 

Prospettive future per la cronicità

Le esperienze più avanzate mostrano che la trasformazione epocale in atto, se ben guidata, può portare a significativi miglioramenti nella qualità dell’assistenza e nella sostenibilità del sistema.  

L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di portare a sistema i modelli organizzativi più innovativi, che mantengano l’attenzione alla personalizzazione delle cure e all’equità di accesso. 

La vera sfida per il futuro non sarà quindi tecnologica, ma organizzativa e culturale. Costruire un sistema sanitario dove la collaborazione tra professionisti, pazienti e caregiver sia supportata efficacemente dalle tecnologie digitali, per garantire un’assistenza di qualità, sostenibile e centrata sulla persona: 

  • lo sviluppo di modelli organizzativi efficaci dovrà basarsi su esperienze concrete e sulla capacità di adattare le soluzioni alle specificità dei diversi contesti territoriali e alle esigenze delle comunità locali. 
  • la centralità dei bisogni di pazienti e caregiver rimarrà il principio guida, richiedendo un costante ascolto e coinvolgimento attivo di tutti gli attori nella progettazione e implementazione dei servizi. 
  • l’equità di accesso ai servizi sanitari, grazie anche a tecnologie digitali sempre più amichevoli, è una priorità crescente, da soddisfare con strategie specifiche per raggiungere e supportare le fasce più vulnerabili della popolazione. 
  • il successo delle iniziative dovrà essere valutato attraverso un approccio integrato, che consideri gli indicatori di processo e gli outcome clinici, misuri l’engagement e la soddisfazione degli utenti, analizzi la sostenibilità economica e valuti l’impatto organizzativo complessivo, riportando le tecnologie al loro ruolo di infrastruttura abilitante che lavora nell’ombra. 
  • l’integrazione delle soluzioni tecnologiche nell’ecosistema della salute richiederà una pianificazione attenta e una governance partecipativa che coinvolga tutti gli stakeholder del sistema sanitario e sociale territoriale. 

La tecnologia continuerà ad evolversi, offrendo nuove opportunità per l’assistenza territoriale. L’importante è mantenere un approccio equilibrato, dove il digitale sia uno strumento al servizio di una visione centrata sulla persona e sulla comunità. 

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