Un nuovo accordo tra Federfarma Lombardia e l’Ordine dei Biologi della Lombardia segna l’avvio di una sperimentazione destinata a rafforzare il ruolo della sanità territoriale. Il Protocollo d’intesa, firmato il 15 aprile e valido fino al 31 dicembre 2026, punta a promuovere una maggiore integrazione tra farmacie di comunità e professionisti della biologia.
Obiettivi e ambiti di intervento
L’intesa, descritta come la prima del suo genere in Italia, prevede la collaborazione strutturata tra farmacisti e biologi per l’erogazione di consulenze nutrizionali e dietetiche, nonché per attività come prelievi capillari e tamponi. Tutto ciò avverrà nel rispetto delle specifiche competenze di ciascuna figura professionale e delle norme vigenti.
Il ruolo delle farmacie di comunità
Secondo Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, l’accordo mira a migliorare l’accessibilità e la qualità delle prestazioni sanitarie, sfruttando la capillare diffusione delle farmacie sul territorio regionale. L’intento è quello di rafforzare la funzione delle farmacie come punti di riferimento di prossimità per la salute della popolazione.
La valorizzazione del biologo
Per Rudy Alexander Rossetto, presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, l’intesa rappresenta un riconoscimento del ruolo del biologo nella prevenzione, nell’educazione alla salute e nell’assistenza nutrizionale. Portare queste competenze all’interno delle farmacie significa avvicinare i cittadini a servizi basati su evidenze scientifiche.
Una possibile buona pratica per la sanità territoriale
L’accordo per l’integrazione tra farmacie e biologia si inserisce in un filone di iniziative orientate alla sanità di prossimità. Si tratta di un modello che punta alla sostenibilità e alla prevenzione. Se ben monitorato, potrà offrire spunti utili ad altre regioni interessate a rafforzare la collaborazione interprofessionale in ambito sanitario.