La sperimentazione della cartella clinica elettronica unica, avviata ad agosto dell’anno scorso, sta proseguendo e si sta estendendo progressivamente.
Si tratta di un’innovazione che va oltre la tecnologia, poiché l’adozione di un unico strumento in tutti gli ospedali, ambulatori e luoghi di degenza della regione consente di ridurre i tempi di accesso alla storia clinica del paziente. Permette anche di garantire un flusso di dati più omogeneo (facilitando così la raccolta per la ricerca scientifica) e migliorare la gestione dei pazienti. Tutto questo ha un impatto particolarmente positivo nei casi più a rischio.
Ne avevamo già parlato con Francesco Venneri, Clinical Risk Manager USL Toscana Centro, durante la scorsa edizione di Welfair, la fiera del fare Sanità.
La cartella clinica elettronica è già operativa in tutti i tredici ospedali dell’Asl Toscana Nord Ovest, dove viene utilizzata per i servizi ambulatoriali e le degenze su tutto il territorio. Nell’Asl Toscana Sud Est è attiva nei principali presidi della provincia di Arezzo (inclusi Valdarno e Bibbiena) e si prevede l’espansione in quelli di Siena e Grosseto. Nell’Asl Toscana Centro è stata implementata nelle aree critiche degli ospedali di Prato, Torregalli ed Empoli, con collaudi avviati per il settore materno-infantile.
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani spiega:
“Si tratta di un progetto strategico. L’abbiamo finanziato con la missione 6 del PNRR, dedicata alla sanità. L’obiettivo ultimo è portare tutti gli ospedali della Toscana ad adottare un unico strumento di lavoro, con vantaggi per i professionisti e i pazienti”.
A cosa serve la cartella clinica elettronica unica
Oltre a garantire la circolarità delle informazioni, la cartella semplifica anche la formazione. Se un medico o un infermiere si sposta da un ospedale a un altro, non dovrà riprendere da capo il suo percorso di formazione per l’utilizzo di un nuovo sistema.
Tuttavia, la cartella non è solo un contenitore di dati. Grazie agli strumenti integrati, diventa un dispositivo tecnologico avanzato, supportato dal cloud della Regione Toscana dedicato alla sanità. Questo sistema è in grado di fornire suggerimenti e avvisi sui rischi e sulle scelte più appropriate in base al quadro clinico del paziente.
L’Assessore al diritto alla salute e alla sanità Simone Bezzini, che insieme alla Direzione sanità, welfare e coesione sociale della Toscana sta seguendo la sperimentazione, commenta:
“L’avvio della cartella clinica elettronica unica sta procedendo regolarmente sia nei presidi più piccoli che negli ospedali più grandi della Toscana, dove l’organizzazione presenta un grado di complessità più elevato. Riscontriamo una forte adesione al cambiamento anche da parte dei professionisti. Riconoscono i vantaggi di questo nuovo strumento che migliorerà la gestione dei pazienti, specialmente nei processi di rischio”.
La Toscana, insieme a Friuli Venezia Giulia e Lombardia, è una delle poche regioni ad aver scelto di adottare la cartella clinica elettronica unica.