Burnout: metà dei medici italiani colpiti, ma il sistema non cambia

"Un crisi strutturale della sanità italiana ma sui media la delegittimazione continua - dice il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio,
burnout medici

Medici in burnout: una crisi ignorata

Il burnout, uno stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale, ed è una realtà che colpisce in modo drammatico il personale sanitario in Italia. “Secondo i dati del Ministero della Salute e dell’OCSE oltre il 51% dei medici ne è affetto” denuncia Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale di Anaao Assomed, eppure il fenomeno viene ancora sottovalutato e persino messo in discussione.  

Andare al lavoro ogni giorno con la speranza di non essere aggrediti, malmenati o denunciati o lavorare più di 60 ore a settimana e guadagnare meno del resto d’Europa: tutto questo non può che condurre al burnout”. 

Secondo il Segretario, delegittimare la condizione di burnout equivale a ignorare una crisi strutturale che riguarda il sistema sanitario italiano: “Parlare di burnout è pericoloso perché significherebbe ammettere che metà dei medici non è in grado di curare. Ma è più facile accusare i medici di opportunismo, far percepire alla popolazione che il problema dell’accesso alle cure non è il disinvestimento decennale in sanità, ma sono i medici stessi”. 

La sfiducia verso i medici: un danno per la sanità italiana 

La narrazione che circonda il burnout non solo danneggia i medici, ma mina ulteriormente il rapporto di fiducia tra pazienti e professionisti della salute. “Questi messaggi fanno male ai professionisti – prosegue Di Silverio – e minano ulteriormente il rapporto di fiducia medico-paziente, già deteriorato nel tempo. Sarebbe, invece, più utile parlare dei medici, dei dirigenti sanitari e degli infermieri come professionisti seri che, nonostante tutto, non abbandonano la nave come avviene in altri paesi per molto meno. Sarebbe più utile infondere fiducia nel medico e proteggere mediaticamente, legislativamente e socialmente una figura che, continuando così, sarà a breve in via di estinzione”. 

D-Day: una giornata per denunciare le inadempienze

Anaao Assomed ha deciso di passare all’azione, annunciando per febbraio un “D-Day”. Sarà una giornata dedicata a denunciare tutte le aziende sanitarie che non rispettano le norme sulla sicurezza sul lavoro, contribuendo così allo stress lavoro-correlato e al burnout dei professionisti.  “Denunceremo contemporaneamente le Aziende sanitarie che non rispettano le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e che provocano stress lavoro-correlato. Denunceremo le condizioni di lavoro disastrose in cui migliaia di professionisti cercano di destreggiarsi ogni giorno tra burocrazia, aggressioni, tecnologie obsolete e obblighi amministrativi che non ci appartengono” spiega Di Silverio

“Chiunque attacchi i medici attacca tutti noi” 

L’appello di Anaao Assomed è chiaro e diretto: serve un intervento deciso da parte del Ministro della Salute. “Chiediamo al Ministro della Salute di intervenire sugli attacchi degli avvocati avvoltoi, di intervenire sulla depenalizzazione dell’atto medico e di dare un segnale di presenza, perché l’assenza è durata troppo tempo. Il tempo è scaduto” conclude Di Silverio

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