I numeri del biomedicale in Italia oggi: 4.648 imprese, che occupano 130.520 dipendenti e sviluppa un mercato di quasi 19 miliardi tra export e mercato interno. Questo tessuto produttivo è composto da piccole imprese convivono con i grandi gruppi. Però è molto vivo anche il mondo delle startup e piccole e medie aziende innovative.
L’iniziativa “Insieme per un Paese in salute” pone l’accento sulle eccellenze territoriali, sul legame con i distretti produttivi e sulla collaborazione con le associazioni del sistema Confindustria, evidenziando l’impatto significativo del settore sia a livello regionale che nazionale.
Sono oltre 1,5 milioni le tecnologie mediche come pacemaker, Tac, RMN, test di laboratorio, soluzioni oftalmiche, sciroppi, integratori, filler, ecografi. A queste si aggiungono tutte le innovazioni che stanno trasformando il mondo della salute attraverso una rivoluzione tecnologica senza precedenti. Si va dalla stampa 3D alle nanotecnologie, dalla medicina personalizzata basata su biomarcatori e genomica alla telemedicina, dalla robotica alle terapie digitali fino all’intelligenza artificiale.
“In questi quattro decenni – ha dichiarato Nicola Barni, Presidente di Confindustria dispositivi medici – le nostre imprese hanno contribuito a scrivere una parte importante della storia industriale e sanitaria del nostro Paese, permettendo a milioni di persone di accedere a tecnologie sanitarie all’avanguardia. Il nostro obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questa filiera, valorizzando al contempo il ruolo fondamentale di medici e pazienti. Con questo viaggio attraverso l’Italia vogliamo raccontare l’evoluzione tecnologica dei dispositivi medici, il loro impatto economico e territoriale, e il valore sociale che esprimono attraverso le storie di chi ne beneficia ogni giorno”.