4 denominatori comuni e non retorici per lo sviluppo delle cure domiciliari 

Nell’assistenza domiciliare i temi delle infrastrutture tecnologiche, della cultura sanitaria e gestionale, della responsabilità, della comunicazione e del risparmio si incrociano in una cascata di variabili che rendono difficile immaginare un sistema unico, coerente e calato dall’alto per tutto il Paese.
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Di Massimo Casciello, membro del Comitato scientifico di comitato direttivo di Associazione Scientifica per la Sanità Digitale (ASSD) e già Direttore Generale del Ministero della Salute

Più utile partire dalle conquiste organizzative che possano guidare lo sviluppo del settore in senso evolutivo, dove l’adattamento più efficace è anche il più conveniente. Ma quali sono?  

L’assistenza domiciliare deve garantire almeno lo stesso livello di cure dell’assistenza nella struttura ospedaliera e territoriale, migliorando la qualità della vita della persona. 

In una società che invecchia, la necessità di erogare più servizi riducendo i costi e mantenendo perlomeno inalterata la qualità ha una sola risposta: la tecnologia.  

Ma di tecnologie ne esistono tante e l’orizzonte dell’assistenza domiciliare, parte a sua volta del grande tema delle cure sul territorio, non è incentrato sulla tecnologia in sé, ma sull’organizzazione. 

Nel tavolo “Il futuro dell’assistenza domiciliare integrata per le persone disabili o fragili” che si terrà il 6 novembre dalle 14:00 alle 16:00 a Welfair 2024 (Fiera Roma) affronteremo 4 elementi che possono divenire minimi comuni denominatori di un processo nel quale è difficile immaginare, anche in previsione della crescente autonomia regionale, una gestione unitaria ‘dall’alto’. Quello che ritengo più utile è fissare dei criteri che, per la loro stessa efficacia, possano divenire portatori di uniformità; adattamenti favorevoli che, in ottica darwiniana, diventano naturalmente dominanti.  

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Massimo Casciello

Il tavolo di Welfair

Il primo punto riguarda l’essenzialità delle certificazioni, sia delle pratiche che dei device o degli applicativi. Un bacino di pratiche e strumenti certificati presenta diversi vantaggi: in primo luogo il risparmio, perché buone pratiche e strumenti che sono già stati sviluppati (per esempio da altre Regioni) possono essere riutilizzati. Ovviamente questa storicità riveste un forte rilevanza nell’ottica della responsabilità, sia civile che amministrativa, perché le scelte che si sono già dimostrate ‘buone’ sono più facili da giustificare qualora vengano adottate da altri amministratori. La certificazione, inoltre, riveste una importante implicazione nella sicurezza, sia delle applicazioni che delle cure negli essenziali – e tuttora molto carenti – passaggi di consegne e prese in carico ‘digitali’ che tutelano sia i pazienti che gli operatori. 

L’efficacia e la sicurezza hanno una grande ricaduta sulla prevenzione e, quindi, sulla sostenibilità. Se attraverso il monitoraggio da remoto e l’assistenza riesco a ridurre gli accessi in acuzie, il risparmio per l’ospedalità pubblica (ma anche quella privata, dati i noti problemi di rimborso delle prestazioni in Emergenza-Urgenza) è significativo. L’investimento in cure domiciliari, perciò, è un investimento che fa risparmiare sulle spese ospedaliere, trasferendo le cure, allo stesso tempo, dai centri di alta intensità al territorio. Questa, prima che una strategia, è una innovazione di cultura gestionale che è opportuno diffondere.  

Infine, la terza area di interesse riguarda la riflessione sugli utilizzatori finali che sono sia i pazienti (e le loro famiglie) sia i medici e operatori sanitari che devono operarli. Qualsiasi servizio a domicilio, per gli anziani e le categorie disagiate (per esempio: le donne incinta nei paesi isolati di montagna) finisce per essere inevitabilmente un intervento non solo sanitario ma sociosanitario e va pianificato con i limiti e i bisogni di utenti e operatori in mente.  

Gli obiettivi

In definitiva la qualità pari o superiore ai ‘servizi di persona’. Un sistema chiaro di certificazioni, sia di applicativi che di processi che permetta ad alcune Regioni di seguire le buone pratiche esplorate da altre. La cultura organizzativa che riconosca nell’investimento in assistenza domiciliare un risparmio, oltre che un progresso. La comunicazione sanitaria volta a formare gli operatori e a preparare gli utenti (anche sul versante della fiducia, non solo dell’alfabetizzazione digitale). Queste possono essere le ‘basi azotate’ che i diversi SSR e ASL combineranno per creare i loro individuali percorsi di assistenza domiciliare, declinati sui bisogni dei singoli territori ma capaci di garantire quell’uniformità nella differenza con le quali la regionalizzazione e la futura autonomia ci porteranno a confrontarci sempre più spesso. 

Per saperne di più

Massimo Casciello è stato Direttore Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute ed è membro del Comitato scientifico di comitato direttivo di Associazione Scientifica per la Sanità Digitale (ASSD).

Mercoledì 6 novembre 2024, dalle 14:00 alle 16:00 a Welfair, fiera del fare Sanità Fiera di Roma Massimo Casciello coordinerà il tavolo: 

IL FUTURO DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA PER LE PERSONE CON DISABILITÀ O CON FRAGILITÀ 

Con la partecipazione di: 

  • Laura Patrucco, Presidente Associazione scientifica sanità digitale 
  • Sergio Pillon, Dirigente Trasformazione digitale ASL Frosinone 
  • Marcella Marletta, Dirigente Ministero della Salute 
  • Achille Iachino, Direttore Generale Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, Ministero della Salute 
  • Felice Bombaci, Presidente AIL pazienti

Vuoi contribuire alla discussione?

Cosa ne pensi di questo tema? Quali sono le tue esperienze in materia? Come possono divenire spunto di miglioramento? Scrivi qui ed entra a far parte di Fare Sanità: una comunità libera di esperti ed esperte che mettono assieme le loro idee per portare le cure universali nel futuro.  

Il 5-6-7 novembre 2024 questo e molti altri temi importanti per il futuro della sanità saranno al centro di Welfair, la fiera del fare sanità a Fiera di Roma che riunisce gli esperti e le esperte di governance dell’intera filiera sanitaria. www.romawelfair.it/il-programma-2024/ 

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di Tommaso Vesentini

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